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Coltivazione senza torba, esperimenti 2013

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2014 13:55
07/05/2013 13:55
 
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molto probabilmente però se la caverebbero bene anche senza perlite. Vedremo proseguendo la sperimentazione.





fibra di cocco+perlite. Notare la differenza rispetto agli ascidi dell'anno scorso in torba.





MK-H87 in cocco ugrow+perlite



[Modificato da pandalf85 08/05/2013 12:31]
07/05/2013 14:52
 
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misura pH fibra di cocco (acqua lasciata percolare all'interno della provetta). Dovremo essere tra i 5,0-4,5..malgrado questi valori la sarracenia all'interno del vaso sta superando adesso il metro.
[Modificato da pandalf85 07/05/2013 15:08]
08/05/2013 09:45
 
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L'acqua che usi per le piante in fibra, gli abbassi il ph prima di utilizzarla?
08/05/2013 10:40
 
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No è semplice acqua da osmosi senza aggiustamenti. Per la prova l'ho lasciata percolare da un vaso con la fibra di cocco.
[Modificato da pandalf85 08/05/2013 10:42]
08/05/2013 10:43
 
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Tenete ad ogni modo conto che ho usato una dose massiccia di osmocote 4-10 palline per molti vasi da 12x12, proprio per testare il potere tampone del substrato alle variazioni di pH e abbondanza di nutrienti. Prossimo anno sorvolerò questo test.

Mi serve soprattutto per registrare la resistenza del cocco rispetto alla torba alterata, di conseguenza l'acidità potrebbe diminuire anche di molto nei prossimi mesi.
[Modificato da pandalf85 08/05/2013 10:44]
08/05/2013 10:48
 
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È in fondo anche un modo per verificare se molte cose scritte sui libri hanno un vero fondamento o se vengono scritte solo per sentito dire. Dalla fine degli anni 80 a oggi l'ambiente carnivoro si è fossilizzato sull'uso della torba poichè era di facile reperibilità e funzionava bene, chiudendo di fatto la porta a ulteriori sperimentazioni alternative. In natura come sappiamo ci sono situazioni più complesse e spesso i valori di acidità, cosi come gli elementi nutritivi, possono essere anche molto diversi da come ce li immaginiamo. Tra l'altro pare che molte popolazioni di Sarracenia non abbiano proprio la regola di vivere su substrati eccessivamente acidi. Alcuni saggi riportano 5.0-.5.5 di pH più i numerosi elementi che gli arrivano dopo gli incendi. Il fatto che alcuni cloni abbiano sfornato ascidi di oltre 90 cm in cocco (pur essendo state debilitate dal rinvaso) è un buon segno.
[Modificato da pandalf85 08/05/2013 10:52]
08/05/2013 10:51
 
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Ha provato anche a controllare la conducibilità elettrica?
Quanto tempo fa hai fertilizzato con l'osmocote?
08/05/2013 10:54
 
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ho fertilizzato con l'osmocote da 9 mesi circa un mese fa. Di conseguenza i risultati non penso siano imputabili direttamente a esso, visto che le piante stavano già partendo. Semmai peggiorerà le condizioni del substrato aumentandone il pH e i nutrienti, ovvero le condizioni in cui voglio testare le differenze di resistenza rispetto alla torba.


Ha provato anche a controllare la conducibilità elettrica?



No, dopo provo.
[Modificato da pandalf85 08/05/2013 11:03]
08/05/2013 11:03
 
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Prova a controllare l'ec,perchè strano che il ph risulti sotto i 5 (dato che nove mesi fa hai usato l'osmocote ormai già da tempo dovrebbe essersi esaurito.)..Cosi almeno capisci se la pianta ha assorbito i nutrimenti, a meno che tu non hai innaffiato dall'alto un pò di volte e sempre con acqua ad osmosi,tuttavia anche in questo caso sarebbe strano un ph sotto i 5..Hai pulito bene la parte sotto del vaso prima di prelevarla?
08/05/2013 11:04
 
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Re:
marf, 08/05/2013 11:03:

Prova a controllare l'ec,perchè strano che il ph risulti sotto i 5 (dato che nove mesi fa hai usato l'osmocote ormai già da tempo dovrebbe essersi esaurito.)



mmm rileggi meglio sopra. Ho usato l'osmocote da 9 mesi circa 1 mese fa e l'acqua è sempre quella da osmosi lasciata percolare dai vasi.


[Modificato da pandalf85 08/05/2013 11:06]
08/05/2013 11:05
 
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ah avevo inteso in un altro senso [SM=x349178]
08/05/2013 11:06
 
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Re: Re:
pandalf85, 08/05/2013 11:04:



mmm rileggi meglio sopra. Ho usato l'osmocote da 9 mesi circa 1 mese fa e l'acqua è sempre quella da osmosi lasciata percolare dai vasi.





Si però capita spesso che misurando l'ec e il ph dall'acqua percolata dal vaso,riuslti un pò falsato,causa residui del fondo vaso(già il test dell'acqua percolata è approssimativo giusto per farsi un idea dell'ipotetico dato del substrato,in quanto l'unico più preciso è il test ph e d ec dl substrato,ma il misuratore costa un botto e non è comunque del tutto preciso)


08/05/2013 11:11
 
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Re:
marf, 08/05/2013 11:03:

Prova a controllare l'ec,perchè strano che il ph risulti sotto i 5 (dato che nove mesi fa hai usato l'osmocote ormai già da tempo dovrebbe essersi esaurito.)..



A titolo informativo, a me risulta che nonostante l'osmocote sia da 6, 9 o 12 mesi, alla fine dura molto di più (solitamente la metà del tempo in più). Questo secondo me perchè è pensato per un'innaffiatura dall'alto, che quindi ne lava via i nutrienti velocemente. Con le nostre piante invece è diverso e rimane più tempo.

Ho provato a trovare palline con ancora della polvere all'interno, dopo più di un anno/un anno e mezzo...
08/05/2013 11:14
 
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Di conseguenza rafforza di più la convinzione che in un mese non abbiano rilasciato granchè, e che il risultato sia attribuibile essenzialmente al nuovo substrato.
08/05/2013 11:16
 
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Il problema di fondo è che dagli anni 90 ci siamo sempre fidati a occhi chiusi di ciò che funzionava e che era di facile reperibilità, chiudendo di fatto le porte alla sperimentazione. Anch'io son fra gli ultimi arrivati nella coltivazione biosostenibile (mea culpa) e sicuramente dovrò ancora accumulare molta esperienza in merito..ma sento che c'è aria di novità nel nostro ambiente..una ventata di freschezza che non si era mai avvertita prima negli ultimi vent'anni. Gli appassionati sono per la prima volta sempre più vicini, sia direttamente che indirettamente, alle problematiche ambientali che riguardano la salvaguardia degli affascinanti ecosistemi ospitanti piante carnivore. Ed anche il pensiero di coltivazione si evolve funzione di questa idea.
08/05/2013 11:40
 
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Re: Re:
prized, 08/05/2013 11:11:



A titolo informativo, a me risulta che nonostante l'osmocote sia da 6, 9 o 12 mesi, alla fine dura molto di più (solitamente la metà del tempo in più). Questo secondo me perchè è pensato per un'innaffiatura dall'alto, che quindi ne lava via i nutrienti velocemente. Con le nostre piante invece è diverso e rimane più tempo.

Ho provato a trovare palline con ancora della polvere all'interno, dopo più di un anno/un anno e mezzo...




Si può essere anche quello,che non bagnando dall'alto il rilascio sia più lento,però comunque il substrato è sempre con ul alto tasso di umidità/idratazione quindi le palline dovrebbero rilasciare più velocemente in teoria,poi si sà che nella pratica le variabilità sono molte rispetto alla teoria.

pandalf85, 08/05/2013 11:16:

Il problema di fondo è che dagli anni 90 ci siamo sempre fidati a occhi chiusi di ciò che funzionava e che era di facile reperibilità, chiudendo di fatto le porte alla sperimentazione.



Giulio gli olandesi che sono tra i maggiori fornitori europei di piante in generale,coltivano in substrati alternativi già dalla fine degli anni 80 quasi tutte le specie di piante ornamentali e orticole e si deve a loro la maggior diffusione di questi prodotti a livello commerciale.Tuttavia non è facile coltivare con cocco lana di roccia ecc..qquesto perchè bisogna tenere conto di alcuni valori come il ph e l'ec.Alla fine si può coltivare quasi tutte le piante in cocco come in lana di roccia,ma il problema sorge quando bisogna fertilizzare(in quanto questi substrati sono privi di sostanze nutritive,se non minime)e in questo si ritorna al fattore controllo valori,e l'atrezzatura costa.Poi bisogna capire come si comportano le varie piante in base alla variazione di questi parametri.Insomma sono substrati concepiti apposta per ottimizzare la coltivazione delle piante però bisogna tenere sotto controllo certi dati e avere almeno un pò di conoscenza sul come comportarsi con il loro utilizzo.
Sta di fatto che come hai detto anche tu,ci sono carnivore che non vivono prettamente in terreni con ph molto acidi(quali torbiere di sfagno)ma anche nei sottoboschi per esempio,in cui la presenza di sfagno è pressochè assente e di fatto l'acidità non raggiunge i valori del medesimo.
[Modificato da marf 08/05/2013 11:42]
08/05/2013 12:16
 
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Giulio gli olandesi che sono tra i maggiori fornitori europei di piante in generale,coltivano in substrati alternativi già dalla fine degli anni 80 quasi tutte le specie di piante ornamentali e orticole e si deve a loro la maggior diffusione di questi prodotti a livello commerciale.



Un discorso è usare substrati alternativi per fini commerciali, un altro per rendere partecipi i coltivatori delle problematiche di salvaguardia ambientale (cosa che si è verificata solo negli ultimi tempi). Ricordo ancora quando negli anni 80 i vasetti della Cresco erano composti principalmente da lolla di riso, abitudine poi perdutasi a cavallo degli anni 90. A quell'epoca coltivavamo tutti in torba muschiosa irlandese (poichè era praticamente la sola marca presente), e ogni novità in quella direzione era unicamente rivolta (dal 95 in poi) alla ricerca della torba migliore. Se dalla parte dei commercianti potrebbe essere stata una semplice questione di costi e di risparmio, non si capisce perchè noi coltivatori siamo rimasti per così molto tempo fossilizzati su questa abitudine. Come mai in questi 18 anni non c'è stata un'evoluzione della sperimentazione di substrati? Cosa ha reso gli appassionati di piante carnivore (rispetto ad altri ambienti di coltivazione e/o floristici) così lontani dalle problematiche ambientali?


Poi bisogna capire come si comportano le varie piante in base alla variazione di questi parametri.Insomma sono substrati concepiti apposta per ottimizzare la coltivazione delle piante però bisogna tenere sotto controllo certi dati e avere almeno un pò di conoscenza sul come comportarsi con il loro utilizzo.



Difatti, però se nessuno prova o sperimenta rimarrà sempre un punto interrogativo [SM=x349153]








[Modificato da pandalf85 08/05/2013 12:28]
08/05/2013 12:33
 
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Re:


Un discorso è usare substrati alternativi per fini commerciali, un altro per rendere partecipi i coltivatori delle problematiche di salvaguardia ambientale (cosa che si è verificata solo negli ultimi tempi).




Si ma al di la del principio morale non cambia la metodica,che tu lo voglia per salvaguardia ambientale o per ottimizzare la crescita delle piante,sempre quella metodica devi usare.


"Come mai in questi 18 anni non c'è stata un'evoluzione della sperimentazione di substrati? Cosa ha reso gli appassionati di piante carnivore (rispetto ad altri ambienti di coltivazione e/o floristici) così lontani dalle problematiche ambientali? "

Be penso che la risposta la conosci anche te.Si sono creati dei "tabu" infondati o per lo meno privi di corrette fondamenta.
I substrati alternativi ci sono e c'erano già,e si può tranquillamente coltivare di tutto e di più, e penso che l'avrai constatato anche te personalmente.
08/05/2013 12:37
 
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Re:




Difatti, però se nessuno prova o sperimenta rimarrà sempre un punto interrogativo [SM=x349153]





Il punto interrogativo lo smentisce già la natura con la prova che una buona parte delle piante vive in terrni che non sono solo quelli dove vive lo sfagno, e allo stesso tempo c'è già gente che ha coltivato di tutto e di più in quei substrati..Quindi vien ovvio a pensare che non saranno di certo le sarracenie a fare troppe differenze [SM=x349153]
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