A occhio mi verrebbe da dire che la segatura di conifere sia la più indicata e spiego il perchè:
la segatura di pini, abeti o altre conifere, contiene la resina che è un impermeabilizzante
naturale e quindi immagino che immersa nell'acqua si deteriori e marcisca molto lentamente
rispetto ad una segatura di alberi più fragili e morbidi, tipo betulla,
faggio e tendenzialmente quasi tutti
gli alberi da frutto.
Se il nostro obiettivo è quello di fare a meno completamente della torba rimanendo su prezzi accettabili
rispetto alla durata del substrato, cercherei fin da subito di usare composti che teoricamente, come composizione,
sono portati ad deperimento molto lento.
Allo stesso tempo mi verrebbe da pensare che anche quella di ulivo dovrebbe essere molto
resistente all'acqua, ma non ci metto la mano sul fuoco; poi c'è da considerare che essendo l'acqua
usata per le nostre piante quasi pura potrebbe essere più efficace nello sciogliere sia la resina
che l'olio contenuto nel legno delle piante sopra citate.
Non mi sentirei di dire che quella di acero duri più delle altre, anzi, lo vedo nei miei bonsai
quanto durano i rami secchi nell'una e nell'altra pianta, e decisamente
tra una conifera ed un acero non c'è partita.
Simone