cupped x royal red

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pandalf85
00sabato 26 dicembre 2009 11:01
Piccolo off-topic
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Il concetto di cultivar ha un significato molto più ampio. Oltre ai cultivar riprodotti per via vegetativa, vi possono essere anche dei cultivar riproducibili da seme (nei quali interessa il mantenimento di determinati tratti fenotipici e non necessariamente la costituzione genotipica). Le specifiche di propagazione vanno ad ogni modo specificate all' atto della registrazione.

Chiaro che nel caso delle carnivore dobbiamo ragionare in termini di cloni e di piante riproducibili solo per via agamica (salvo casi molto particolari).

La teoria però prevede che non ci sia una necessaria relazione fra un cultivar e un dato genoma.

(Maniac)
00sabato 26 dicembre 2009 11:51
Per saper dare il giusto peso al concetto di cultivar bisogna che sia prima chiara la valenza del concetto stesso, così come correttamente espresso da pandalf.

Si tenga conto che le finalità dell'esistenza dei cultivar non sono legate a propositi di mantenimento genomico, nè di dedizione tassonomica. Piuttosto, esemplari di aspetto interessante, o di speciale vigore e/o velocità di crescita vengono registrati e riprodotti, spesso massivamente, per le loro caratteristiche di particolare interesse. Quindi, nei casi in cui anche per autoimpollinazione le caratteristiche delle piante genitrici vengano trasmesse, determinati cultivars sono dichiarati riproducibili da seme.

E' chiatro che, in questo contesto, l'interesse commerciale delle piante riprodotte sia intatto (la pianta risulta desiderabile per via di tratti e caratteristiche che resero interessante pure l'esemplare registrato), mentre geneticamente siamo davanti a un DIVERSO CLONE dello stesso cultivar.

Si palesa come una buona fetta di coltivatori abbia grande interesse nel clone "di partenza" di un certo cultivar, con il suo originale patrimonio genetico, più che genericamente nel cultivar. Per alcuni cultivar, infatti, per via della dichiarata riproducibilità da seme, è ben supponibile che non esistano oggi in coltivazione esemplari riprodotti vegetativamente dall'esemplare registrato a suo tempo; d'altra parte, questi eventuali esemplari riprodotti per talea o per divisione non necessiterebbero di specifiche in nomenclatura che le distinguano dalla pianta madre e, quindi, non sarebbero oggi tracciabili da un punto di vista genetico, anche perchè non esistono dati di mappatura genetica relativi agli esemplari originali dei cultivar registrati, dai quali si potrebbero oggi condurre esami di raffronto...
publicizer
00sabato 26 dicembre 2009 12:33
x prized:

la differenza c'è.
se seminati subito i semi hanno una germinazione più elevata.


x altair:

certamente l'importanza di sapere la provenienza della pianta non è da mettere in dubbio. ciò a cui mi riferivo è che nel caso in cui mi dovessero germinare 5 semi di cupxroyal, delle quali solo una manifesta la forma a tazza delle trappole, e il colore rosso, mentre le altre non avranno alcuna particolare carratteristica, andrò a SELEZIONARE il seedling che secondo me risulta più "fedele" (come del resto hai fatto te, e come farebbe chiunque).
ovviamente gli altri resteranno dei cup x royal, che se non vengono però usati per secondi incroci (quindi patrimonio genetico), hanno ben poco di interessante.

x sl4yer:

certamente il clone è una pianta divisa per talea o divisione.
nel caso delle dionee non ha molto senso dare importanza ad un clone che non abbia caratteristiche particolari, per quello l'ho aggiunto.
parlando di dionee però spesso si da la stessa importanza ad un clone, come ad un cultivar, cosa secondo me piuttosto sbagliata.
Carlo.87.
00sabato 26 dicembre 2009 22:16
Re:
(Maniac), 26/12/2009 11.51:

Per saper dare il giusto peso al concetto di cultivar bisogna che sia prima chiara la valenza del concetto stesso, così come correttamente espresso da pandalf.

Si tenga conto che le finalità dell'esistenza dei cultivar non sono legate a propositi di mantenimento genomico, nè di dedizione tassonomica. Piuttosto, esemplari di aspetto interessante, o di speciale vigore e/o velocità di crescita vengono registrati e riprodotti, spesso massivamente, per le loro caratteristiche di particolare interesse. Quindi, nei casi in cui anche per autoimpollinazione le caratteristiche delle piante genitrici vengano trasmesse, determinati cultivars sono dichiarati riproducibili da seme.

E' chiatro che, in questo contesto, l'interesse commerciale delle piante riprodotte sia intatto (la pianta risulta desiderabile per via di tratti e caratteristiche che resero interessante pure l'esemplare registrato), mentre geneticamente siamo davanti a un DIVERSO CLONE dello stesso cultivar.

Si palesa come una buona fetta di coltivatori abbia grande interesse nel clone "di partenza" di un certo cultivar, con il suo originale patrimonio genetico, più che genericamente nel cultivar. Per alcuni cultivar, infatti, per via della dichiarata riproducibilità da seme, è ben supponibile che non esistano oggi in coltivazione esemplari riprodotti vegetativamente dall'esemplare registrato a suo tempo; d'altra parte, questi eventuali esemplari riprodotti per talea o per divisione non necessiterebbero di specifiche in nomenclatura che le distinguano dalla pianta madre e, quindi, non sarebbero oggi tracciabili da un punto di vista genetico, anche perchè non esistono dati di mappatura genetica relativi agli esemplari originali dei cultivar registrati, dai quali si potrebbero oggi condurre esami di raffronto...




io sono del parere, infatti, che molte delle piante in commercio classificate come "cultivar" derivino da semi... anche riguardo alle dionee stesse, stento a credere che, per esempio, tutte quelle classificate come "red dragon" siano ottenute da divisioni dirette dalla pianta originaria, ma molte in realtà vengano autoimpollinate e se il risultato del seme è una pianta molto simile ad una red dragon viene classificata come tale e commercializzata... anche se la regola vorrebbe che fosse classificata come 'red dragon x red dragon'
nicolillo1
00sabato 26 dicembre 2009 22:21
Re:
egiziano., 26/12/2009 10.33:

Avete tutti studiato Botanica. Ma io non ci capisco più un tubo di tutto questo. E' da poco che ho cominciato a mettere le provenienze,ma certo è che se dovrò mettere in vendita una pianta,ci metto una bella foto,il nome,e su quella si davranno regolare chi la vorrà,Senza nomi specifici e sigle varie.
Ciao Ciao.Egiziano.


siamo in 2.. [SM=x349178]

publicizer
00domenica 27 dicembre 2009 00:56
Re: Re:
Carlo.87., 26/12/2009 22.16:




io sono del parere, infatti, che molte delle piante in commercio classificate come "cultivar" derivino da semi... anche riguardo alle dionee stesse, stento a credere che, per esempio, tutte quelle classificate come "red dragon" siano ottenute da divisioni dirette dalla pianta originaria, ma molte in realtà vengano autoimpollinate e se il risultato del seme è una pianta molto simile ad una red dragon viene classificata come tale e commercializzata... anche se la regola vorrebbe che fosse classificata come 'red dragon x red dragon'



questo è sbagliatissimo.
chi lo fa non è un coltivatore, e nemmeno un appassionato di carnivore.
è solamente un sciacallo.

nemmeno io ci capisco niente di botanica, ma infatti non stiamo parlando di questo, semplicemente di alcune regole che ci permettono di mantenere l'origine delle piante più fedele possibile.
per questo bisogna seguire delle semplici regole:

-pianta ottenuta da talea o divisione = pianta identica alla pianta madre (a volte può essere diversa dovuto a condizioni di coltivazione che possono essere differenti)

-pianta ottenuta da seme = pianta incrociata, quindi patrimonio genetico diverso (che non sottointende nulla, quindi possibili caratteristiche presenti ugualmente o totalmente assenti o diverse o ripresentabili una volta re-incrociata)




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