buchi sulle bocche della dionea

(Maniac), 16/07/2010 9.20:

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Questo accade con la cattura di insetti erbivori, dotati di possenti apparati masticatori.
Alcune vespe sono in grado di bucare ascidi di Sarracenia come tutti sappiamo, ma non l'ho mai osservato su Dionaea, nella cui trappola le vespe quasi sempre muoiono di fianco come cammelli nel deserto reduci da un fatale caffè.
Si dovrebbe trattare quindi di un animale molle come un verme o un bruco anche perchè, nel tempo necessario a forare la trappola, questa si è già stretta e per restarci dentro vivi bisogna essere molto duttili...

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Kahnnibale, 16/07/2010 9.48:

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Premesso che il cammello muore di profilo e non è dato sapere se abbia o meno consumato l'ordinazione al bar, appartiene alla mia esperienza il constatare la fuga fortunosa di alcuni piccoli imenotteri, dotati di apparato masticatore, dalle implacabili tagliole della Venere Acchiappamosche.
Sottrarsi in cotal guisa all'insulto definitivo per un animale (per inciso, l'essere divorato da un vegetale) non è prerogativa di bruchi o altri mollicci invertebrati...

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(Maniac), 16/07/2010 10.18:

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Con vivo interesse apprendo la Vs. esperienza in materia di piccoli imenotteri in Dionaea muscipula. io ho sempre trovato vespe ed affini fatalmente spalmati.
Quanto alla consumazione ad opera del mammifero da Voi citato, ammetto di trovarmi in carenza di dati probatori;
Si rende noto, qualora non lo fosse già alla S.V., che "caffè" può tuttavia ben essere definito il bar in cui l'ordinazione, e non già la consumazione, ha luogo.
Infine, desideriamo farVi notare che molte specie animali sono soggette a morte per foglia del regno vegetale (dire "per mano" del regno vegetale stimolerebbe ulteriormente il Vs. viziato piglio).
La invito calorosamente a riposare per molte notti sotto un'altissima palma da cocco, così da poter comparare la durezza della Sua calotta con quella dei dolci frutti corazzati in rapida precipitazione notturna.

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Kahnnibale, 16/07/2010 17.30:

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Sono profondamente rammaricato di essere costretto ad inserire in questa discussione, vertente in punto di antiestetiche ed indesiderate aperture perpetrate da invertebrati più o meno identificabili ai danni di Dionaea muscipula, elementi estranei alla discettazione in merito, ma si rende quanto mai opportuna una serie di precisazioni al fine di contestare le Vs. apodittiche obiezioni circa le dinamiche dall'esito infausto cui sovente incorrono i gibbosi mammiferi da Voi citati a pietra di paragone.
In modo particolare mi vedo costretto a contestare che nella vicenda del cammello (frequentemente ed a sproposito inserito nella cruna di un ago) il termine "caffè" possa essere inteso nell'accezione di "locale" in cui l'animale de quo avrebbe intenzione (difetta sul punto ogni riscontro probatorio di segno contrario) di consumare la bevanda che porta lo stesso nome. Infatti, nella fattispecie che ci occupa, si palesa in tutta la sua portata semantica il vocabolo "caffè" come riferito alla seconda accezione sopra citata, in quanto il cammello nel deserto, "entra in un bar, ordina un caffè, e..." (ometto scientemente l'ultima parte della frase per non turbare la sensibilità degli utenti emotivamente più fragili).
Pertanto non v'è chi non veda come il termine "caffè", stante l'utilizzo contestuale della parola "bar" nella stessa frase, possa essere inteso soltanto nella accezzione meno desueta di "bevanda".
Tralascio ogni commento in merito all'auspicato riposo sotto una palma da cocco, inopportuno e sgadevole attacco personale tipico di chi non abbia sufficienti e valide argomentazioni da svolgere a difesa delle proprie opinioni.
Distinti saluti.

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Kahnnibale, 16/07/2010 17.30:

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Sono profondamente rammaricato di essere costretto ad inserire in questa discussione, vertente in punto di antiestetiche ed indesiderate aperture perpetrate da invertebrati più o meno identificabili ai danni di Dionaea muscipula, elementi estranei alla discettazione in merito, ma si rende quanto mai opportuna una serie di precisazioni al fine di contestare le Vs. apodittiche obiezioni circa le dinamiche dall'esito infausto cui sovente incorrono i gibbosi mammiferi da Voi citati a pietra di paragone.
In modo particolare mi vedo costretto a contestare che nella vicenda del cammello (frequentemente ed a sproposito inserito nella cruna di un ago) il termine "caffè" possa essere inteso nell'accezione di "locale" in cui l'animale de quo avrebbe intenzione (difetta sul punto ogni riscontro probatorio di segno contrario) di consumare la bevanda che porta lo stesso nome. Infatti, nella fattispecie che ci occupa, si palesa in tutta la sua portata semantica il vocabolo "caffè" come riferito alla seconda accezione sopra citata, in quanto il cammello nel deserto, "entra in un bar, ordina un caffè, e..." (ometto scientemente l'ultima parte della frase per non turbare la sensibilità degli utenti emotivamente più fragili).
Pertanto non v'è chi non veda come il termine "caffè", stante l'utilizzo contestuale della parola "bar" nella stessa frase, possa essere inteso soltanto nella accezzione meno desueta di "bevanda".
Tralascio ogni commento in merito all'auspicato riposo sotto una palma da cocco, inopportuno e sgadevole attacco personale tipico di chi non abbia sufficienti e valide argomentazioni da svolgere a difesa delle proprie opinioni.
Distinti saluti.

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(Maniac), 16/07/2010 18.23:

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Cord.mo Signore,
la presente a richiederVi, a seguito della Vs. odierna calda contestazione (che si allega in quote) mappa catastale del bar oggetto del presente esame e visura camerale storica della stessa attività commerciale e ricettiva.
La superiore esigenza sorge nell'assecondare la Vs. intenzione di avvalorare una tesi così complessa (ormai viziata da tensioni innescatesi nel corso degli esami d'ufficio) sul piano prettamente semantico.
Si vuol sottoporre alla Vs. attenzione l'esistenza di numerosi bar catastati nel territorio Sahariano, avvistati peraltro da innumerevoli esploratori in condizioni di marcata disidratazione, che si chiameranno a testimoniare qualora tale prestazione fosse richiesta dalle autorità competenti e nelle sedi opportune.
I ridenti locali, è noto, ospitano tradizionalmente più di un "angolo caffè", atto a servire l'omonima bevanda. E', pertanto, ben probabile che il quadrupede abbia voluto inoltrarsi nel locale con la precisa intenzione di rassettare una di tali aree di lavoro.
Si cita testualmente dalla letteratura in merito: (l'assistito) "ordina un (angolo) caffè e muore di profilo.". Risulta evidente che il cammello esercitava una attività professionale nel bar in esame, alla quale si vorranno far corrispondere tutte le documentazioni del caso.
Si vuole, con la presente, esaminare le condizioni di lavoro del suddetto soggetto, il quale, per lo sfiancamento di una attività lavorativa eccessivamente impegnativa nel caldo torrido, potrebbe essere andato incontro al decesso. Nell'auspicare una corretta attribuzione delle responsabilità per il presente caso, si inviano distinti saluti.

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