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Sarracenia: metodi ed esperimenti di coltivazione

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2010 20:42
23/09/2010 01:51
 
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Molti coltivano Sarracenia con i metodi canonici;
altri sono, come me, particolarmente affezionati a questo genere ed hanno elaborato accorgimenti più o meno moderati per tentare di ottimizzare i risultati in coltivazione.
Mi rivolgo, è ovvio, direttamente a questo secondo gruppo di coltivatori, ad ognuno dei quali propongo di stilare una descrizione completa del sistema attualmente adottato, in un unico post che sia il più possibile esaustivo (lo so che in certi casi verranno fuori dei papelli mostruosi).

E' naturale che molti accorgimenti e metodi si riveleranno "sbagliati", o saranno fortemente discutibili. Ed è altrettanto naturale che molti coltivatori siano giunti a sistemi vincenti di cui sono diventati "gelosi" e che non abbiano alcuna voglia di condividerne i segreti.
Io credo che condividere un errore sia per tutti più utile che tenere per sè una scelta azzeccata, magari inaspettatamente perfezionabile da chi non ti aspetteresti mai.

Spero in ampie adesioni!
[Modificato da (Maniac) 23/09/2010 01:54]


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27/09/2010 19:32
 
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Hai ragione
Condivido in pieno quello che hai detto. Io mi occupo attualmente per lavoro nella produzione di piante, e ci sto' ha contatto tutti i giorni. E in tutti gli anni che lavoro, non ho nascosto agli altri, nessun segreto. Perche' chi ama VERAMENTE le piante deve lasciarle in
mani buone. [SM=x349179] Questa è la mia speranza!
Questi segreti sono come neve al sole.
27/09/2010 20:43
 
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Questa discussione conta 121 visite e nessun riscontro: ognuno è geloso dei propri metodi; o forse, più semplicemente, scrivere ogni dettaglio sul proprio metodo di coltivazione è un lavoro troppo complesso e tedioso.


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27/09/2010 22:24
 
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O forse, più semplicemente, i 121 fanno parte del primo gruppo come me...



27/09/2010 23:23
 
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[SM=x349150] boh!io posso solo dire che in TUTTI i vasi faccio sul fondo un 3/4 cm di sola perlite,migliora il drenaggio ma anche la "capillarità" del sub.e poi FONDAMENTALE in inverno bagno da sopra,devono essere appena umide!!!!,poi non mi viene in mente altro... [SM=x349153] roby
27/09/2010 23:28
 
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Scusate ma il motivo per cui si diminuisce il livello dell'acqua in inverno non era solo ed esclusivamente per le muffe???
27/09/2010 23:29
 
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Una cosa che molti danno per scontato ma dal mio punto di vista è fondamentale è un metodo di rinvaso adeguato.
Commentavo proprio ieri con un collega qui del forum come dopo diversi anni di coltivazione solo l’anno scorso sono riuscito a trovare un metodo per rinvasare “bene” le mie piante e, nel mio caso, il salto di qualità è stato notevole!

Molti pensano che le sarra devono avere il terreno bello compatto per evitare che si pieghi al primo colpo di vento e finiscono per premere così tanto la torba da finire per soffocare le radici… invece ho notato che se rinvasate bene, il terreno rimane morbidissimo e aerato e la pianta non si muove nemmeno sotto una bufera! [SM=x349152]

Ecco il mio metodo – immagino sia quello di tanti altri qui nel forum… -:

Una volta procurati torba buona e perlite le mescolo nella proporzione 3:1, le metto in un recipiente con abbastanza acqua osmotica e le mescolo vigorosamente finchè si idrati il tutto e non ci siano palline di torba compatte e secche in giro.
Dopo aver riempito il primo quarto del vaso con il composto, con una mano tengo la pianta con il rizoma a mezz’aria all’altezza del bordo e con le radici a penzoloni dentro e con l’altra mano faccio cadere a pioggia il composto “abbastanza strizzato” – importante che non sia fradicio!- in torno alle radici fino al completamento del vaso.
Poi metto il vaso in una bacinella – per evitare di bagnare tutto – e verso da sopra abbondante acqua osmotica per far in modo che il composto, trascinato dall’acqua, colmi delicatamente ogni spazio tra le radici.
A questo punto si deve solo riempire con il composto rimanente i buchi lasciati dall’acqua – senza schiacciare troppo!! - ed è fatta!

La pianta in questo modo rimane solida come una quercia e le radici possono espandersi liberamente e senza fatica … [SM=x349153]
[Modificato da sparviero. 27/09/2010 23:31]
27/09/2010 23:34
 
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Re:
Crusher_182, 27/09/2010 23.28:

Scusate ma il motivo per cui si diminuisce il livello dell'acqua in inverno non era solo ed esclusivamente per le muffe???


Dal momento in cui non ci sono più ascidi e phyllodia, il fabbisogno di acqua si riduce al minimo e a quel punto ogni eccesso di acqua è spreccato e ogni tanto pericoloso in quanto favoriscono marciumi vari...


[Modificato da sparviero. 27/09/2010 23:35]
27/09/2010 23:39
 
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Re: Re:
sparviero., 27/09/2010 23.34:


Dal momento in cui non ci sono più ascidi e phyllodia, il fabbisogno di acqua si riduce al minimo e a quel punto ogni eccesso di acqua è spreccato e ogni tanto pericoloso in quanto favoriscono marciumi vari...




Capito grazie mille!

28/09/2010 00:53
 
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Io non sminuzzo troppo la torba, la lascio molto "a pezzettoni", così l'areazione è immensamente migliore; la mischio ad abbondante sabbia di quarzo a granulometria di circa 1 mm, aggiungendone finchè la miscela perde la capacità di compattarsi anche se pressata. A questo punto peparo abbondantissima perlite, la bagno e aggiungo la miscela torba-sabbia. Le proporzioni si aggirano intorno al 65-70% di perlite contro un 35-30% di torba con sabbia.
Mischio bene il tutto e integro con una buona dose di Trichoderma.
Sul fondo del vaso metto del bark. Uso vasi alti 18 cm e il bark riempie circa 5 cm dal fondo.
Dopo aver versato il bark, aggiungo due bei pugni di composto e agito il vaso per miscelare tutto senza lasciare spazi vuoti. Ottengo uno strato di torba, perlite, sabbia e bark alto in tutto circa un terzo del vaso. Non presso minimamente.
Aggiungo altro composto sempre lasciandolo cadere senza compattare finchè, superando il bordo del vaso, ottenengo una alta "collinetta".
Se il rizoma non è particolarmente vigoroso o se si tratta di una nuova divisione, metto dello sfagno vivo intorno al rizoma e subito sotto.
Posiziono il rizoma in alto, divaricando le radici intorno, come una ragnatela.
Sul composto morbidissimo, spingo le radici dall'esterno del vaso verso sotto, creanodo una intercapedine fra il composto e le pareti del vaso.
Riempio l'interstizio con altra torba. Il tutto resta sempre estremamente arioso, friabilissimo e mai solido, grazie alla limitatissima pressione applicata e alla sabbia di quarzo.
Il rizoma si trova a circa 2 cm al di sopra del livello del vaso e le radici si spingono giù evitando la colonna centrale del composto, che ospiterà le nuove radici quando quelle presenti al momento del rinvaso saranno vecchie.
Aggiungo altro composto per riempire il vuoto che sempre si crea sotto il rizoma, spingendolo così a restare "in tensione", fra la leggera spinta del composto da sotto e la presa solida delle radici. Rimpinguo la "collinetta" alla base del rizoma e, se disponibile, inserisco qualche pezzetto di Juncus. Cerco di avere sempre un tappetino di Utricularia di una specie invasiva. Metto il vaso a dimora e tratto con Confidor.

Non lascio sempre le bacinelle piene d'acqua: ogni tanto le lascio svuotare quasi del tutto prima di rabboccare, anche in piena estate.
In autunno, ai primi temporali lascio le piante senza bacinelle perchè il composto sia abbondantemente dilavato.
Taglio via il secco accompagnando la normale senescenza delle foglie e infine rimuovo gli ascidi solo quando (e se) non sono più ancorati al rizoma.
[Modificato da (Maniac) 28/09/2010 01:10]


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28/09/2010 08:59
 
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Purtroppo per motivi di studio mi trovo a 4 ore e mezzo di treno da casa, quindi di foto purtroppo non ne posso postare. Premesso ciò, veniamo al dunque.

Alcuni di questo forum che già mi conoscono hanno sicuramente notato la mia "mania" nel dare un contributo alla proservazione delle torbiere, ad avere un minimo di coerenza unendo coltivazione e difesa degli habitat delle nostre amate.
Sono così passato all'uso della fibra di cocco in sostituto alla torba nella coltivazione delle Sarracenie (nello specifico S. leucophylla, S. x 'stevensii', S. flava var. ornata e alcuni seedling di S. leucophylla x S. purpurea ssp. venosa, e S. alta "white flower").
Premetto che il test è iniziato con i rinvasi di febbraio 2010, quindi risulta forse azzardato lodare già in mille lingue questo substrato, tuttavia io ho notato che è stato apprezzato, in particolare i seedling che stentavano a crescermi sono letteralmente esplosi in questo nuovo substrato.


Qualche informazione più dettagliata:
S. leucophylla, S. x 'stevensii', S. flava var. ornata si trovano in vasi molto capienti (diametro dai 35-40cm) substrato composto unicamente da fibra di cocco reidratata acquistata da orchids-tech.ch (marca kokofina). Oltre alle carnivore ho provato (e sto tutt'ora) ad aggiungervi specie di torbiera (es. Molinia caerulea, Rhynchospora alba, etc.).

Per i seedling questi si trovano in un idrovaso di 18cm di diametro, substrato formato da cocco/sabbia di quarzo/vermiculite in rapporto 3:1 e una manciata di quest'ultima.

S. alata "white flower" in un miscuglio di cocco:perlite 1:1 in un idrovaso sempre di 18cm.

Irrigazione: tutta bagnate con acqua da osmosi inversa.

QUI è possibile vedere qualche foto successiva al rinvaso delle piante, il materiale usato nel dettaglio e, verso la fine del post, una foto della S. flava var. ornata nel mese di giugno (non badate troppo alla colorazione della pianta, oltre a non essere un clone particolarmente variopinto era posizionata in luogo dove prendeva si e no mezza giornata di sole).
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Re:
Pi4nTiN4, 28/09/2010 8.59:


Sono così passato all'uso della fibra di cocco in sostituto alla torba nella coltivazione delle Sarracenie



Interessantissimo!
Da chi ha già provato ho appreso che la degenerazione/decomposizione è molto più rapida che con la torba acida di sfagno. Tu hai riscontrato la stessa controindicazione?


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28/09/2010 11:30
 
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Re: Re:
(Maniac), 28.09.2010 09:08:



Interessantissimo!
Da chi ha già provato ho appreso che la degenerazione/decomposizione è molto più rapida che con la torba acida di sfagno. Tu hai riscontrato la stessa controindicazione?




Allora, sino ad ora il cocco è come nuovo, ancora duro e fibroso. Molti mi han sempre detto "attento, il cocco si decompone come niente, marcirà tutto, morirà tutto".
Allora leggendo qua e là ho trovato (e spero che qualcuno che abbia studiato mi sappia confermare o confutare) che il cocco possiede più lignina della torba, e questa in ambiente anossico/acido ha una decomposizione quasi nulla.
Ma salvo ciò, c'e' una torbiera in svizzera (che mi piacerebbe andar a vedere) costruita in fibra di cocco/fibra di legno che vive ormai da 10 anni, e credo sia un ottimo risultato.
Inoltre ricordiamo che anche il restauro di torbiere degradate viene fatto usando della volgarissima segatura buttata nelle zone di estrazione.

Per le mie piante vedremo tra qualche anno la condizione del substrato.
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per piantina:
l'unico accorgimento che posso darti è di risciacquare bene la fibra di cocco perchè viene lavata nei luoghi dove la producono con acqua di mare, quindi è ricca di Na+,ione molto tossico per le piante, soprattutto per quelle carnivore. [SM=x349153]

ciao
Alesandro
[Modificato da abadei 28/09/2010 11:37]
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alcune cose non le ho scritte per mancanza di tempo,cmq:trico ok,giuco ok,rinvasi ok,nel senso che li faccio come maniac,mi è capitato però causa mancanza di torba,di non riuscire a riempire il vaso in toto.cosa ho fatto?sono andato a prendere aghi di pino,gli ho grossolanamente sbriciolati (tipo 3 cm) e mischiati alla torba (ca.1/3 del tot)quindi; 2/3 torba perlite+1/3 aghi di pino,a distanza di 2 anni e 1/2 nessun problema,anzi... [SM=x349153]
[Modificato da robybaglie 28/09/2010 12:20]
28/09/2010 12:32
 
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Re:
abadei, 28.09.2010 11:37:

per piantina:
l'unico accorgimento che posso darti è di risciacquare bene la fibra di cocco perchè viene lavata nei luoghi dove la producono con acqua di mare, quindi è ricca di Na+,ione molto tossico per le piante, soprattutto per quelle carnivore. [SM=x349153]

ciao
Alesandro




Basta sapere come viene trattata dal fornitore del prodotto. Se non ricordo male lessi che era sciaquata con acqua non marina.
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Re: Re: Re:
Pi4nTiN4, 28/09/2010 11.30:






Anch'io come te voglio provare a sperimentare nuovi substrati,ma più che altro per curiosità..Volevo fare come te con la fibra di cocco sfusa(la vendono anche a lastre da litri),xò volevo prima partire da seme,facendoli germinare su lana di roccia( per uso chiaramente di coltivazione e non edilizio) e poi trvasarli su fibra di cocco sfusa..Però bisogna tenere conto che la fibra di cocco,almeno per la mia esperienza con essa in indoor,devi prima lavarla per idratarla e poi a seconda del ph desiderato usi dei correttori.Ad esempio la porti ad un ph di 4 o poco meno.poi però ha la conseguenza di seccarsi facilmente..quindi hai due alternative:
-o compri dei gocciolatori apposta che tengono sempre idratata la fibra,
-o la mischi con un pò di torba in modo che rimanga sempre umida
Premetto che proverò anch'io come ti ho spiegato sopra partendo con dei semi di aliciae e capenis perchè sono gli unici semi che ho a disposizione per il momento..cmq la fibra che usavo in indoor la si poteva tranquillamente riutilizzare e reciclare una secona volta,bastava solo ri pulirla dai residui della pianta precedente e dai sali rimasti..
04/10/2010 13:28
 
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Re: Re: Re: Re:
marf, 30.09.2010 21:58:

Pi4nTiN4, 28/09/2010 11.30:






Anch'io come te voglio provare a sperimentare nuovi substrati,ma più che altro per curiosità..Volevo fare come te con la fibra di cocco sfusa(la vendono anche a lastre da litri),xò volevo prima partire da seme,facendoli germinare su lana di roccia( per uso chiaramente di coltivazione e non edilizio) e poi trvasarli su fibra di cocco sfusa..Però bisogna tenere conto che la fibra di cocco,almeno per la mia esperienza con essa in indoor,devi prima lavarla per idratarla e poi a seconda del ph desiderato usi dei correttori.Ad esempio la porti ad un ph di 4 o poco meno.poi però ha la conseguenza di seccarsi facilmente..quindi hai due alternative:
-o compri dei gocciolatori apposta che tengono sempre idratata la fibra,
-o la mischi con un pò di torba in modo che rimanga sempre umida
Premetto che proverò anch'io come ti ho spiegato sopra partendo con dei semi di aliciae e capenis perchè sono gli unici semi che ho a disposizione per il momento..cmq la fibra che usavo in indoor la si poteva tranquillamente riutilizzare e reciclare una secona volta,bastava solo ri pulirla dai residui della pianta precedente e dai sali rimasti..




Allora:
per il pH ci avevo pensato, e le possibilità a mio avviso sarebbero quelle di usare: acido carbonico o acido solforico. Ho desistito in quanto non avevo la possibilità di acquistare pH-metri per tenere controllato il pH. Per ora non sembrano risentirne comunque.
Effettivamente tende ad asciugare più rapidamente della torba, per ovviare a tale problema nelle prossime vasche-vasi aggiungerò dei vasi rovesciati sul fondo deiprossimi vasi, o altri accorgimenti per guadagnare volume libero per l'acqua. (ovviamente se usi sottovasi il problema non si pone).

Se vuoi usare la lana di roccia io ti consiglio di provar a portare avanti alcune piante in quel substrato, mi ha sempre incuriosito valutare le sue caratteristiche.

P.S. hai per caso una foto della fibra di cocco di cui parli te? credo che sia quella più "fibrosa", a fibre lunghe e sottili se ho ben capito. La mia è di tipo più "macinato".
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Re: Re: Re: Re: Re:
Pi4nTiN4, 04/10/2010 13.28:




Allora:
per il pH ci avevo pensato, e le possibilità a mio avviso sarebbero quelle di usare: acido carbonico o acido solforico. Ho desistito in quanto non avevo la possibilità di acquistare pH-metri per tenere controllato il pH. Per ora non sembrano risentirne comunque.
Effettivamente tende ad asciugare più rapidamente della torba, per ovviare a tale problema nelle prossime vasche-vasi aggiungerò dei vasi rovesciati sul fondo deiprossimi vasi, o altri accorgimenti per guadagnare volume libero per l'acqua. (ovviamente se usi sottovasi il problema non si pone).

Se vuoi usare la lana di roccia io ti consiglio di provar a portare avanti alcune piante in quel substrato, mi ha sempre incuriosito valutare le sue caratteristiche.

P.S. hai per caso una foto della fibra di cocco di cui parli te? credo che sia quella più "fibrosa", a fibre lunghe e sottili se ho ben capito. La mia è di tipo più "macinato".




in questo momento non la tengo più perchè ho sospeso le coltivazioni indoor..quella sfusa praticamente e come se fosse a mo di torba o terriccio..se vai sui siti tipo indoorline o idroponica quelli li le trovi.Anche i correttori di ph..se fossi in te però userei il nitrico al posto del solforico..mi era stato spiegato che il solforico non va tanto bene non mi ricordo però perchè..io uso un prodotto apposta che è un mix di acido nitrico e fosforico per correggere il ph.Cmq per la lana di roccia la posso usare solo per germinare,dopodichè devo travasare per forza in un altro substrato.Cmq per idratare la fibra puoi usare come dicevo i gocciolatori o gli infili uno di quei tubetti per vaschette idroponiche dentro tutti i vasi,in modo che tramite una piccolo serbatoio ogni tot fai partire l'acqua,usando un timer cosi risolvi il problema.Il sottovaso cmq tienilo sempre si meglio [SM=x349151]
[Modificato da marf 04/10/2010 14:32]
04/10/2010 17:18
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Allora ti posi la domanda sulla fibra in quanto so esistono pannelli di fibra di cocco che sono molto "sciolti" si vedono proprio le fibre sottili e lunghe pressate assieme (un po' come per i tutori per le piante d'appartamento), mentre si trova anche una fibra di cocco di consistenza più "terrosa" come la mia.
Per l'acido carbonico è sufficiente immettere co2 nell'acqua d'irrigazione, se opportunatamente regolata modifica il pH a piacere e non si aggiungono ioni o altro alla soluzione.
Io avevo pensato al solforico in quanto già naturalmente presente nelle torbiere (in condizioni anossiche viene trasformato in solfidrico, che è il responsabile del tipico odore di marcio delle paludi/torbiere).
Il nitrico e il fosforico comportano aggiunta di fosfati e nitrati, per questo gli eviterei tassativamente (sarebbe come concimare l'acqua).

I gocciolatoi per quelle poche piante mi sarebbero troppo scomodi.
Difatti i vasi piccoli, idroponici, mi tengono abbastanza bene l'acqua. Il problema si è posto per i 3 grandi vasi di 35-40cm di diametro, poiché essendo di fretta non ebbi il tempo di procurarmi un sistema per garantire del volume libero sul fondo all'acqua (i soliti secchi rovesciati che si vedono in molte immagini che descrivono le costruzioni delle torbiere).
(Premetto che comunque le mie piante sono in zona sempre molto ventosa, questo pesa parecchio sull'evaporazione).
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