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Substrati sostitutivi organici: parliamone

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    Pi4nTiN4
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    00 01/03/2011 22:12
    Re: Re: Re: Re:
    bezzuga, 01.03.2011 21:51:


    Avete mai provato un materiale chiamato Epiweb http://www.epiweb.se/english.htm?
    E' un materiale completamente inorganico, non da quindi problemi di marcescenza e di cessione di nutrienti alle piante.
    Ne parlano bene nei forum di coltivatori di orchidee e con qualche esperienza anche nel forum cpuk.

    Ciao
    Marco




    L'epiweb lo provai ma non mi piace, tiene troppo poco l'acqua secondo me. Vi è anche un testo che parla di nepenthes in substrato puramente minerale. Tuttavia sono INORGANICI.
    Io ho specificato il trattamento di terreni organici in quanto non credo si possa discutere in un unico topic di due tipologie di substrati differenti.

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    00 10/03/2011 20:34
    Oggi mi è capitato, sfogliando una depliant, di trovare della fibra di cocco della U-gro, a quanto pare contiene già ceppi di trichoderma e la fibra proviene sempre dalla kokofina.

    QUI un sito in italiano che vende tale prodotto.
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    00 11/03/2011 20:14
    Ho fatto un'analisi al terreno su due vasi con cocco inserito circa due anni fà,il valore di AM è sempre abbastanza alto purtroppo(su 0.40g/l).Segni di sofferenza non mi pare di vederli però,non vorrei dire una fesseria,ma probabilmente le nepenti non sono piante così sensibili ai sali,considera ad esempio che molte specie coltivate da BE crescono in chips di cocco.
    L'unica cosa è sperimentare su altre carnivore.....buon lavoro [SM=x349153]
    Rob

    P.S.Alcune aziende produttrici olandesi hanno cominciato ad usare per l'attecchimento e la vendita di talee substrato a base di cocopeat a bassa salinità(0.30g/l)
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    tateivartatei
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    00 11/03/2011 21:10
    infatti, secondo me, il problema più grosso sarà per sarracenie, dionee e company...per le nepenthes non ci saranno grossi problemi, si può utilizzare molto materiale che già è usato nella coltivazione delle orchidee, oltre al fatto che esse sono molto tolleranti in quanto a salinità.
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    00 11/03/2011 23:14
    Ora ho aggiunto alla sperimentazione pure un cephalotus, e da quel che so c'e' qualcuno che ha iniziato a sperimentare, attendiamo le foto :D

    Per i cocchi bisognerebbe forse sapere da dove derivano, il mio ad esempio è della kokofina che, leggevo, proviene da piantagioni lontane dalle coste quindi meno soggette al contatto con acque salate.

    È probabile quindi che come per le torbe non si può generalizzare, così anche nei cocchi la qualità e l'applicabilità dipende dall'origine degli stessi.
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    00 02/04/2011 11:08
    Oggi ho fatto qualche saggio del pH con le tornasole del labo di chimica: scala da 1 a 14, purtroppo mi sono accorto solo usandole che 4 e 11 non sono abbinati ad un colore e dovrò perciò veder di trovar delle carte più sensibili (forse quelle da farmacia per le urine?).

    Dopo questa premessa i risultati sono stati una leggera acidità in più per il cocco (valore di 5) indipendentemente se fresco o già in ammollo da un anno.
    Un pH leggermente piû basico per la segatura (fresca pH ~ 6).
    Questi valori sono comunque analoghi a quanto trovato su vasi di torba (e sfagno) già avviati da qualche anno.


    Devo solo trovare delle cartine con una scala più sensibile nella paletta 7-6.5 - 3.5-3.


    (Colgo l'occasione per aggiungere che pure il cephalotus pare gradire).

    Alla prossima!
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    00 16/04/2011 13:14
    che topic interessante [SM=x349151] , per curiosità bisognerebbe per chi può aprire un altro topic però INORGANICO , questo però che sia ben chiaro è solo un consiglio :D ... raga fateci sapere che sono molto interessato a questa cosa qui ...
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    Pi4nTiN4
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    00 24/04/2011 17:48
    Eccomi a condividere nuovamente con voi qualche altra immagine (scusate per la qualità di alcune, ma ero un po' di corsa oggi :D)


    Iniziamo con l'ultima entrata: Cephalotus follicularis

    Una foto di inizio mese (se non erro era in cocco già da 2 settimane):


    Questa per contro è fresca fresca di giornata



    La solita S. flava var. ornata



    E ora passiamo al nuovo substrato della stagione 2011, la segatura.
    S. psittacina


    E l'ibrido



    A voi!
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    Trifide
    00 24/04/2011 20:31
    Attendiamo gli ascidi a questo punto XD Colori e forme...
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    00 24/04/2011 21:18
    Posso dire una probabile sciocchezza senza essere appeso a testa in giù? [SM=x349176]
    Gli aghi di pino sono utilizzabili come substrato? Magari insieme a perlite e sfagno... marcirebbero subito?
    Si parla tanto di costi di materiali, mentre questi sarebbero praticamente gratis. Vorrei capire se sono utilizzabili, anche perchè in grosse quantità alcuni dei materiali da voi elencati sono altamente antieconomici.
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    Pi4nTiN4
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    00 24/04/2011 21:43
    Re:
    (Sciaca), 24.04.2011 21:18:

    Posso dire una probabile sciocchezza senza essere appeso a testa in giù? [SM=x349176]
    Gli aghi di pino sono utilizzabili come substrato? Magari insieme a perlite e sfagno... marcirebbero subito?
    Si parla tanto di costi di materiali, mentre questi sarebbero praticamente gratis. Vorrei capire se sono utilizzabili, anche perchè in grosse quantità alcuni dei materiali da voi elencati sono altamente antieconomici.




    Volendo si potrebbe provare, io gli ho scartati a priori solo perché non tutti hanno la disponibilità di aver pinete dietro casa e volevo cercare qualcosa di "estensibile" al pubblico senza problemi.
    Gli aghi dovrebbero avere un'ottima durata, il problema principale sarebbe la forse troppa "incoerenza" del substrato, rimane troppo poco compatto, fatica a sostenere la pianta e a trattenere acqua, direi quindi che andrebbe "tagliato" con qualcosa.
    ___

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    (Sciaca)
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    00 24/04/2011 21:50
    Re: Re:
    Pi4nTiN4, 24/04/2011 21.43:




    Volendo si potrebbe provare, io gli ho scartati a priori solo perché non tutti hanno la disponibilità di aver pinete dietro casa e volevo cercare qualcosa di "estensibile" al pubblico senza problemi.
    Gli aghi dovrebbero avere un'ottima durata, il problema principale sarebbe la forse troppa "incoerenza" del substrato, rimane troppo poco compatto, fatica a sostenere la pianta e a trattenere acqua, direi quindi che andrebbe "tagliato" con qualcosa.



    Vivo in un parco e in questi giorni con una rastrellata del giardiniere si è creata una montagnella di circa un metro di soli aghi di pino, ecco perchè ne parlavo. [SM=x349152]
    Magari tritandoli e mescolandoli a sfagno e perlite potrebbero risultare più compatti (certo, tritarli implica veramente averne montagne a disposizione). Beh, non so, era un'idea.
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    Pi4nTiN4
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    00 25/04/2011 09:32
    Bhé se ne hai a disposizione puoi sempre provare, io ti ripeto gli ho scartati a priori solo perché non era un materiale facilmente reperibile per tutti e preferivo dare un'alternativa alla torba che fosse si funzionale/ecologica ma anche pratica.

    Il fatto del "costo su grandi quantitativi" è relativo inoltre, se usi torba e la cambi ogni anno spendi quanto (se non forse di più) che usare un alternativo per più anni (se già solo prendi una torba da 0.1/L e rinvasi ogni anno, risparmi usando segatura o cocco per più anni).

    Per gli aghi proverei aghi/segatura o aghi/paglia o aghi/cocco.
    La perlite credo non abbia senso di esistere in un substrato simile (gli aghi arieggiano già fin troppo a mio avviso) a te serve qualcosa che compatti e omogeneizzi il substrato e che faccia un minimo da "riserva-pompa" idrica.
    ___

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    (Sciaca)
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    00 25/04/2011 10:08
    Re:
    Pi4nTiN4, 25/04/2011 09.32:

    Bhé se ne hai a disposizione puoi sempre provare, io ti ripeto gli ho scartati a priori solo perché non era un materiale facilmente reperibile per tutti e preferivo dare un'alternativa alla torba che fosse si funzionale/ecologica ma anche pratica.

    Il fatto del "costo su grandi quantitativi" è relativo inoltre, se usi torba e la cambi ogni anno spendi quanto (se non forse di più) che usare un alternativo per più anni (se già solo prendi una torba da 0.1/L e rinvasi ogni anno, risparmi usando segatura o cocco per più anni).

    Per gli aghi proverei aghi/segatura o aghi/paglia o aghi/cocco.
    La perlite credo non abbia senso di esistere in un substrato simile (gli aghi arieggiano già fin troppo a mio avviso) a te serve qualcosa che compatti e omogeneizzi il substrato e che faccia un minimo da "riserva-pompa" idrica.



    Beh, comprando una torba di buona qualità la spesa è maggiore, ovvio, ma in teoria sì ha la garanzia che duri di più e impieghi maggior tempo per marcire (le mie piante stanziano nella stessa hochmoortorf da 3 anni).
    Comunque, ho capito il tuo discorso ed hai ragione, anche se al momento quello che mi ha interessato di più è il substrato inorganico di cui ha parlato Bezzuga.
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    Mr Ardashir
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    00 25/04/2011 11:43
    Re:
    [QUOTE:110751778=Pi4nTiN4, 24/04/2011 17.48 E ora passiamo al nuovo substrato della stagione 2011, la segatura.

    Una domanda, ma se si vuole usare il cocco o la segatura non bisogna mettere la perlite? Cioè usi questi substrati al 100%?
    [Modificato da Mr Ardashir 25/04/2011 11:44]
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    Pi4nTiN4
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    00 25/04/2011 14:32
    Il substrato inorganico ho visto che sono adattabili a pinguicule, a nepenthes (la ricetta si trova facilmente su internet). Per le carni di "torbiera" ci pensai anni fa, ma non provai mai nulla:
    - in torbiera esistono percentuali di nutrienti disciolti, come, quali e in che quantità andrebbe somministrati? sarebbe veramente indispensabile somministrarli?
    - servono substrati che anche a seguito di una pioggia non sprizzino da tutte le parti, e che non galleggino in acqua (altrimenti con un idrovaso ti ritrovi un casino immane).
    - inoltre come reagirebbe sul lungo periodo le carni? esisterebbe la possibilità di una formazione costante di un deposito di sali? (l'acqua osmotica non è acqua pura al 100%).
    - la presenza di zone molto più arieggiate nel suolo come si rispecchierebbe su piante a rizoma? (es. non ci sarebbe il problema di rizomi che crescono in profondità nel caso delle sarre etc?).

    E questi sono solo i più "evidenti" e che al momento mi vengono in mente dei motivi che mi spinsero a rimaner su qualcosa di più simile alla torba, e quindi gli organici.



    ---


    Io ho provato differenti combinazioni per ora, usati puri o mischiati a perlite o sabbia siliciea. Vedremo chi ne uscirà meglio.

    Tuttavia credo sia "inutile" aggiungere elementi per arieggiare:
    - i substrati hanno sempre l'acqua alla gola o a metà vaso quindi tanto vale provare ad arieggiarli: se c'e' acqua non c'e' aria.
    - arieggiando la decomposizione aumenta, in particolare quella della lignina
    ___

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    00 25/04/2011 15:20
    Re:
    Pi4nTiN4, 25/04/2011 14.32:

    Il substrato inorganico ho visto che sono adattabili a pinguicule, a nepenthes (la ricetta si trova facilmente su internet). Per le carni di "torbiera" ci pensai anni fa, ma non provai mai nulla:
    - in torbiera esistono percentuali di nutrienti disciolti, come, quali e in che quantità andrebbe somministrati? sarebbe veramente indispensabile somministrarli?
    - servono substrati che anche a seguito di una pioggia non sprizzino da tutte le parti, e che non galleggino in acqua (altrimenti con un idrovaso ti ritrovi un casino immane).
    - inoltre come reagirebbe sul lungo periodo le carni? esisterebbe la possibilità di una formazione costante di un deposito di sali? (l'acqua osmotica non è acqua pura al 100%).
    - la presenza di zone molto più arieggiate nel suolo come si rispecchierebbe su piante a rizoma? (es. non ci sarebbe il problema di rizomi che crescono in profondità nel caso delle sarre etc?).

    E questi sono solo i più "evidenti" e che al momento mi vengono in mente dei motivi che mi spinsero a rimaner su qualcosa di più simile alla torba, e quindi gli organici.



    ---


    Io ho provato differenti combinazioni per ora, usati puri o mischiati a perlite o sabbia siliciea. Vedremo chi ne uscirà meglio.

    Tuttavia credo sia "inutile" aggiungere elementi per arieggiare:
    - i substrati hanno sempre l'acqua alla gola o a metà vaso quindi tanto vale provare ad arieggiarli: se c'e' acqua non c'e' aria.
    - arieggiando la decomposizione aumenta, in particolare quella della lignina



    Sei stato estremamente chiaro, ho da fare un solo appunto: io la perlite più che per arieggiare la uso come riserva d'acqua in quanto ha una buona capacità nel trattenerla (uno dei motivi per cui è preferibile al polistirolo). Il fondo dei miei vasi o la torbiera in giardino sono riempiti per quasi un quarto di sola perlite e mi è utilissima nei periodi di vacanza, posso stare tranquillo anche per 2 settimane.
    Il cocco o la segatura come si comportano? Sarebbe davvero inutile la perlite in questo senso?
    [Modificato da (Sciaca) 25/04/2011 15:20]
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    00 25/04/2011 15:44
    Sull'uso della perlite come riserva idrica può essere effettivamente utile, ma credo il massimo sia riuscire a garantiri "spazi" vuoti come si vede far spesso nelle torbiere tedesche o francese dove, sul fondo, vengono posti secchi capovolti che creano un volume libero per l'acqua (il vaso interno degli idrovasi ha già questa struttura per aumentare la riserva di liquido, quindi l'autonomia).

    Io aggiunsi un po' di perlite alla segatur perché temevo asciugasse in fretta e speravo di aumentare il volume, ma nelle dosi usate non fa praticamente nessuna differenza apprezzabile, penso che anche formano uno strato spesso sul fondo il volume occupato dalla parte "minerale" della perlite è ancora troppo elevato.

    Per gli aghi comunque, se provi, tienici pure aggiornati su questo post, sicuramente come te altri avranno accesso a questo materiale.
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    Re:
    Pi4nTiN4, 25/04/2011 15.44:

    Sull'uso della perlite come riserva idrica può essere effettivamente utile, ma credo il massimo sia riuscire a garantiri "spazi" vuoti come si vede far spesso nelle torbiere tedesche o francese dove, sul fondo, vengono posti secchi capovolti che creano un volume libero per l'acqua (il vaso interno degli idrovasi ha già questa struttura per aumentare la riserva di liquido, quindi l'autonomia).


    Nella mia torbiera ho utilizzato infatti taniche vuote bucherellate e ho ricoperto tutto da 15 cm di perlite, sia per usarla come riserva sia perchè il fondo sarà sempre e comunque pieno d'acqua e ho pensato che meno torba ci fosse stata meno sarebbero state le possibilità di marciume del composto.


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    Pi4nTiN4
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    00 07/05/2011 12:00
    Cephalotus follicularis:


    Sarracenia flava var. ornata:




    (e pensare che qualcuno mi diceva sarebbe morta entro poco!)

    Un saluto alla segatura:
    Sarracenia psittacina


    E qui un ibrido di leucophylla:


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