RexPlants - Piante Carnivore Il forum delle piante che mangiano

costruzione torbiera

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    (Maniac)
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    00 28/12/2008 16:48
    un piccolo appunto:
    la basicità del composto è danosa per il benessere della pianta nel nostro caso. Ma non è seccamente questa la condizione unica per la salute delle carnivore. Ottenere solo buona acidità tralasciando il resto è uun grosso errore. Per esempio, le dionaee sono collocate in natura in condizioni di suolo fangoso, nelle prossimità dei boschi, ma in uno strato non profondo, sotto al quale si trova solida roccia silicea. Non è del tutto appurato che la condizione necessaria sia di base l'acidità del suolo. La salute della pianta deriva da molti fattori, in presenza dei quali il suolo è naturalmente acido. Alcuni minerali sono benefici per la pianta, i rimamnenti sono per la maggior parte sono dannosi. L'uso di vermiculite, che è fonte di sali minerali benefici, accelera la marcescenza del composto in vaso. Quindi fermarsi a valutare il composto in base all'acidità mi sembra un inutile dibattito. Mentre è fondamentale che il suolo non sia asfittico e che non si verifichino marcescenze del composto. Non è solamente la basicità ad ammazzare una pianta, bensì i processi biologici che ci stanno dietro.
    [Modificato da (Maniac) 28/12/2008 16:54]


    growlist aggiornata sul mio sito

  • Er Biconzo
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    00 28/12/2008 18:10
    Re:
    (Maniac), 28/12/2008 16.48:

    ....Mentre è fondamentale che il suolo non sia asfittico e che non si verifichino marcescenze del composto. Non è solamente la basicità ad ammazzare una pianta, bensì i processi biologici che ci stanno dietro.





    E' quello che sostengo fortemente! [SM=x349151] [SM=x349153]
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    Pi4nTiN4
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    00 28/12/2008 22:44
    Ma direi che la basicità non ammazza del tutto le piante, visto che alcune sono presenti anche in paludi basiche, direi piuttosto che sia una concentrazione di sali eccesiva che ne porta la morte, ma la denitrificazione non può forse risovlere questi problemi? Come mi spiegate i valori nulli di azoto che poco fa vi ho postato?

    Per quanto riguarda l'asfissia delle radici guardate questa foto:


    Vi assicuro che usciva un odoraccio di zolfo ed era na palta unica. QUi proprio potete dirmi tutto, ma non che era soffice ed arieggiato il suolo. Senza contar ilf atto che ricordo d'aver letto che le piante palustri si sono adattate, tramite un sistema il cui nome non ricordo, per "pompare" l'ossigeno nelle radici.
    A voi nuovamente la parola.
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  • Er Biconzo
    Utente non registrato
    00 29/12/2008 09:23
    Penso che ho ben trattato l'argomento "adattamento" con l'esempio umano!

    Che li ci vivano, non significa necessariamente che CI VIVANO BENE [SM=x349153]
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    Pi4nTiN4
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    00 29/12/2008 10:53
    Re:
    Er Biconzo, 29.12.2008 09:23:

    Penso che ho ben trattato l'argomento "adattamento" con l'esempio umano!

    Che li ci vivano, non significa necessariamente che CI VIVANO BENE [SM=x349153]



    (La torbiera in questione era acida, mi son scordato di premetterlo il pH era tra il 5.5 ed il 4 con esattezza non ricordo)
    Vabbé vi erano dei bei gruppi di drosere tra rotundifolie, e poi intermedie o angliche, e qualche utricularia minor.
    Ma se vivono bene o male, attualmente poco importa, sto provando a portar una discussione del tipo:
    a) se vivono su suoli basici, cosa fa si che non vi sia una tossica presenza d'azoto?
    b) se abbiamo visto vivono sia su acido che su basico, sia su asfittico che non (penso ad esempio a quelle carnivore che crescono sui cuscini di sfagno), sono veramente molto più adattabili di quello che si va dicendo, sarebbe quindi da capire se è solo la percentuale d'azoto nel suolo ad influire negativamente sulle piante o no.

    Di certo non sto dicendo che una torbiera di qualche metro fatta in giardino possa esser uguale a una in natura, già solo per le temperature, ma il punto è: se l'unico problema è l'azoto, vi sarebbe la possibilità di formare una palude in cui le piante possano rimanere senza necessità di trapianti, e di "sprechi" di torba?



    P.S per quanto riguarda il pH dei miei vasi ti farò sapere più in là, ora sono più che inzuppati di acqua piovana viste le continue piogge.
    ___

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  • Er Biconzo
    Utente non registrato
    00 29/12/2008 13:42
    Re: Re:
    Pi4nTiN4, 29/12/2008 10.53:



    (La torbiera in questione era acida, mi son scordato di premetterlo il pH era tra il 5.5 ed il 4 con esattezza non ricordo)
    Vabbé vi erano dei bei gruppi di drosere tra rotundifolie, e poi intermedie o angliche, e qualche utricularia minor.
    Ma se vivono bene o male, attualmente poco importa, sto provando a portar una discussione del tipo:
    a) se vivono su suoli basici, cosa fa si che non vi sia una tossica presenza d'azoto?
    b) se abbiamo visto vivono sia su acido che su basico, sia su asfittico che non (penso ad esempio a quelle carnivore che crescono sui cuscini di sfagno), sono veramente molto più adattabili di quello che si va dicendo, sarebbe quindi da capire se è solo la percentuale d'azoto nel suolo ad influire negativamente sulle piante o no.

    Di certo non sto dicendo che una torbiera di qualche metro fatta in giardino possa esser uguale a una in natura, già solo per le temperature, ma il punto è: se l'unico problema è l'azoto, vi sarebbe la possibilità di formare una palude in cui le piante possano rimanere senza necessità di trapianti, e di "sprechi" di torba?



    P.S per quanto riguarda il pH dei miei vasi ti farò sapere più in là, ora sono più che inzuppati di acqua piovana viste le continue piogge.





    ritorniamo sempre al discorso dell'adattabilità dell'uomo: xke alcuni riescono a vivere dove x altri è impossibile?
    semplicemente xke si creano degli adattamenti fisiologici all'ambiente, ma stia sicuro che messo in condizioni "ideali", ringrazierebbero, e di brutto [SM=x349153]

    Quanto all'ambiente basico, il problema è sempre riguardo la "stabilità", nel senso che si vengono a creare delle condizioni "effetto domino" che fanno peggiorare molto velocemente le condizioni del substrato.
    Questo naturalente in vaso, dove anche 1 pò di terriccio universale è in grado di durare 1-2 mesi senza puzzare e senza uccidere la pianta di schianto.
    Se fai 1 ambiente di kilometri quadrati, è normale che questo effetto è molto più rallentato e quindi non vedi subito gli effetti negativi.

    Riguardo ai travasi, purtroppo essendo la torba 1 materiale organico, segue la legge dell'entropia, tutto tende al degrado, e quindi purtroppo, se posta in condizioni di sommersione, tende a marcire (se invece la conservi secca in 1 balla, sarà buona anche tra 100 anni), x questo stesso motivo ti ho detto che se metti la perlite, la fai marcire di meno, xke le bolle d'aria che lasci fanno si spazio ai batteri aerobi, ma di contropartita RUBANO 1 nicchia ecologica agli anaerobi, e quindi sono rallentati nel loro lavoro.
    Ricordati che nella vita è sempre tutta questione di equilibri: noi nell'intestino abbiamo miliardi di batteri commensali, e li devono stare.

    Se aumentano troppo, ecco che ci fanno danni; se diminuiscono invece, lasciano il posto ai patogeni, che quindi hanno spazio x proliferare (che prima non avevano, xke occupato dai vari E. coli ecc) ed aggredirci.

    tutto viene programmato dalla Natura finemente, ed ogni forzatura, anche la coltivazione in vaso di 1 pianta, ha sempre dei risvolti negativi, la Natura ce la fa pagare insomma, e mentre in natura la torba dura secoli, in coltivazione dura pochi anni.....dobbiamo starci.

    Ed anzi ringraziarla x tutte le splendide meraviglie che ha creato, tra queste le piante carnivore!

    [SM=x349158]

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    Pi4nTiN4
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    00 02/01/2009 11:40
    Re: Re: Re:
    Er Biconzo, 29.12.2008 13:42:





    ritorniamo sempre al discorso dell'adattabilità dell'uomo: xke alcuni riescono a vivere dove x altri è impossibile?
    semplicemente xke si creano degli adattamenti fisiologici all'ambiente, ma stia sicuro che messo in condizioni "ideali", ringrazierebbero, e di brutto [SM=x349153]

    Quanto all'ambiente basico, il problema è sempre riguardo la "stabilità", nel senso che si vengono a creare delle condizioni "effetto domino" che fanno peggiorare molto velocemente le condizioni del substrato.
    Questo naturalente in vaso, dove anche 1 pò di terriccio universale è in grado di durare 1-2 mesi senza puzzare e senza uccidere la pianta di schianto.
    Se fai 1 ambiente di kilometri quadrati, è normale che questo effetto è molto più rallentato e quindi non vedi subito gli effetti negativi.

    Riguardo ai travasi, purtroppo essendo la torba 1 materiale organico, segue la legge dell'entropia, tutto tende al degrado, e quindi purtroppo, se posta in condizioni di sommersione, tende a marcire (se invece la conservi secca in 1 balla, sarà buona anche tra 100 anni), x questo stesso motivo ti ho detto che se metti la perlite, la fai marcire di meno, xke le bolle d'aria che lasci fanno si spazio ai batteri aerobi, ma di contropartita RUBANO 1 nicchia ecologica agli anaerobi, e quindi sono rallentati nel loro lavoro.
    Ricordati che nella vita è sempre tutta questione di equilibri: noi nell'intestino abbiamo miliardi di batteri commensali, e li devono stare.

    Se aumentano troppo, ecco che ci fanno danni; se diminuiscono invece, lasciano il posto ai patogeni, che quindi hanno spazio x proliferare (che prima non avevano, xke occupato dai vari E. coli ecc) ed aggredirci.

    tutto viene programmato dalla Natura finemente, ed ogni forzatura, anche la coltivazione in vaso di 1 pianta, ha sempre dei risvolti negativi, la Natura ce la fa pagare insomma, e mentre in natura la torba dura secoli, in coltivazione dura pochi anni.....dobbiamo starci.

    Ed anzi ringraziarla x tutte le splendide meraviglie che ha creato, tra queste le piante carnivore!

    [SM=x349158]





    Ecco ma sulla questione degli aerobi, cioé da quel che ricordo sono proprio questi quelli "più capaci" nella decomposizione, perché quindi sarebbero di aiuto?
    Cioé rubano "spazio" agli anaerobi, che però sono meno "efficaci", è qui che non vedo bene il collegamento sull'aumentod ella durata.

    E per questi effetti domino, potresti illustrali a graaaaandi linee? Giusto per aver un'idea di cosa dà questa "grande instabilità" che citi?



    ___

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    Io ho fatto la mia scelta, e tu?
  • Er Biconzo
    Utente non registrato
    00 02/01/2009 20:17
    Re: Re: Re: Re:
    Pi4nTiN4, 02/01/2009 11.40:




    Ecco ma sulla questione degli aerobi, cioé da quel che ricordo sono proprio questi quelli "più capaci" nella decomposizione, perché quindi sarebbero di aiuto?
    Cioé rubano "spazio" agli anaerobi, che però sono meno "efficaci", è qui che non vedo bene il collegamento sull'aumentod ella durata.

    E per questi effetti domino, potresti illustrali a graaaaandi linee? Giusto per aver un'idea di cosa dà questa "grande instabilità" che citi?






    Ti basti pensare che 1 cadavere posto in acqua (in immersione) decompone prima di 1 cadavere posto in aria.

    Trai le tue conclusioni.

    Quanto l'effetto domino, mi sembra ovvio che quando cambi 1 "parametro", si creano nuovi "scenari" in cui le condizioni ambientali sono mutate, si instaura una nuova popolazione dominante (che normalmente non è presente) e si va avanti cosi in 1 serie di cascata di eventi causata unicamente dal variare di 1 parametro iniziale.

    quanto alla decomposizione, ritorno sempre al discorso torba: ti marcisce prima la torba immersa in acqua (e magari chiusa in 1 sacchetto ermetico) oppure torba lasciata all'aria?

    Spero che almeno questa risposta la azzeccherai....suggerimento, è la prima [SM=x349153]
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    oliomar
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    Membro Heliamphora
    00 17/02/2009 07:35
    vorrei fare alcune precisazioni:
    le torbiere non vengono alimentate solo dall'acqua da precipitazioni, tant'è vero che si dividono in due tipologie molto diverse tra loro:
    le torbiere alte(le famose hoochmortorf) e le torbiere basse.
    le prime presentano bordi piu bassi delle zone centrali e subiscono le precipitzioni atmosferiche, perquesto motivo sono acide e sono le preferite dalle piante carnivore,le torbiere alte presentano uno strato superficiale molto giovane rispetto alle sezioni sottostanti e sono quindi molto stratificate, anche visivamente.
    ricordiamoci che le PC e lo sfagno vivono in superficie interessando solo la parte superiore di 20-40 cm della torbiera dove la torba è la meno indecomposta e con concentrazioni d'azoto piu alte rispetto agli strati inferiori, il materiale è in genere grossolano, residuo delle piante e dello sfagno morti) e man mano che si scende in profondità la decomposizione è sempre piu pronunciata fino ad arrivare ad una poltiglia fangosa sul fondo.
    le torbiere alte sono colocate in avvallamenti del territorio e vengono alimentate principalmente da acque di scorrimento(estuari di fiumi per esempio) sono poco acide o addirittura basiche, presentano un avvallamento al centro e bordi rialzati.



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    Giovanni87a
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    Membro Sarracenia
    00 02/06/2009 19:17
    e se si inserisse nel mini ecosistema il mitico juncus ? potrebbe andare ? [SM=x349150] l'idea della torbiera in giardino non è male , certo molto complessa e difficoltosa ma parlarne teoricamente è costruttivo ....
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    xstellinax76
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    Membro Cephalotus
    00 02/06/2009 19:33
    secondo me è molto bella ,ma penso che dopo nascerebbero problemi di rinvaso
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