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Fibra di cocco e truciolato

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    HisDudeness
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    00 01/04/2015 12:26
    Sto per operare il mio primo rinvaso. Vorrei utilizzare un substrato di fibra di cocco (al posto della torba) e truciolato (al posto della perlite), ma di quest'ultimo so proprio zero.

    Dove lo prendo? Che grana deve avere? Deve essere grosso tipo quello con cui si fanno i pannelli o più tipo segatura come quella che si usa per i criceti?
    In che proporzioni devo impastarlo con la fibra? 1:1 in volume? Chiedo in particolare per una Dionaea Muscipula, una Sarracenia Flava e dei semi di Drosera Alicae e Capensis Alba e Typical.

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    pandalf85
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    H.tonta
    00 01/04/2015 14:53
    il truciolato può andare se usato puro, ma in genere è fin troppo grossolano per le nostre piante


    Ti meriterebbe fare fibra di cocco + perlite, in attesa che qualcuno posti le sperimentazioni in pellet puro sbriciolato.




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    HisDudeness
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    00 01/04/2015 16:49
    Mi era stato consigliato in un altro post il truciolato, perché la perlite tende ad inverdire ed e poco ecologica. La fibra da sola non va bene, invece? Mi pare dreni meglio della torba, e si asciughi più velocemente, perciò la funzione dell'ammendante non viene un po' meno?
    [Modificato da HisDudeness 01/04/2015 16:50]

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    Andrea@rexpl
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    00 01/04/2015 17:39
    Dicono che la fibra di cocco si possa usare anche da sola per via della sua resistenza alla marcescenza superiore alla torba...ma fai 50 e 50 con la perlite [SM=x349153]
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    00 03/04/2015 20:24
    Io non ho nessuna esperienza...ho provato però a seminare delle Drosere in fibra e truciolato...non ho ancora nessuna pianta e vedremo se questo esperimento funzionerà...ho usato quello dei criceti e ne ho messo il 20% nel mix.
    rexplants.freeforumzone.com/d/11273353/Grownlist-Angeal5/discussione.asp
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    00 23/04/2015 08:56
    Ha funzionato?
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    andreamigos
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    00 23/04/2015 15:26
    Ciao ragazzi,

    ottima discussione e grande argomento.

    Inizio la mia risposta partendo, paradossalmente, dalla conclusione: se potrò, in futuro, non utilizzerò più la torba, per nessuna pianta carnivora.

    Da un paio d'anni sto sperimentando una serie di materiali alternativi (Giulio è un precursore eccezionale di questa pratica) che mi stanno dando straordinari risultati sotto ogni punto di vista della crescita e della salute delle piante.

    Per non uscire dal tema trattato, mi limiterò a dire che il cocco (anche quello dell'IKEA) è un SUPER substrato per Sarracenia, Nepenthes, Heliamphora, Brochinia. Sto provando anche con DIonaea, pare vada benone. Anche i seedlings appena nati (di Sarracenia) hanno un vigore notevolissimo quando trapiantati in cocco. Ne ho trovato di ottima qualità sfuso, presso un rivenditore di materiali per rettili (si usa come fondo dei terrari): quando ben lavato, non produce nemmeno il muschio superficiale, rimanendo del tipico colore marrone-bruno. Ha una capacità di ritenzione idrica superiore alla torba, mantenendosi umido senza troppe quantità d'acqua nel sottovaso ed anche nelle giornate calde rimane sempre ben fresco in superficie. Anche grazie a questo, i rizomi delle sarracenie crescono più velocemente, come fossero in sfagno puro.
    Ha dei tempi di decadenza lunghissimi, non fa mai cattivo odore quando lasciato a lungo in acqua. E' friabilissimo, si miscela benissimo con la perlite (o altro materiale inerte drenante) e non sporca mani e vasi durante i lavori.

    Per quanto riguarda il truciolato, mi sto cimentando nella coltivazione sia di Dionaea (per ora stanno benissimo, ma voglio attendere tutta la stagione per avere un quadro preciso) e di alcune sarracenie. Sto utilizzando quello per le lettiere dei roditori, praticamente sono dei trucioli di faccio di pezzature varie, leggeri e sottili, miscelati con la perlite al 30%.
    Ad una prima analisi posso dire che sì, funziona, le piante stanno bene per ora. Un difetto è che, questo materiale, fatica a portare per capillarità l'acqua fin sulla superficie del vaso, probabilmente perchè i pezzetti che lo compongono sono troppo grossi e non si riesce ad avere un agglomerato abbastanza compatto, così che la troppa aria che scorre in mezzo asciuga un po' il tutto.
    Ma è da provare con diverse pezzature di grandezza per avere migliori risultati.

    Per Dionaea e Cephalotus i top del top è la sabbia di quarzo fine, della marca ASKOLL, usata pura: incredibili crescite e vigore, incredibile salute e sopportazione del caldo. Lo sto provando anche con Darlingtonia, pare sia perfetto.

    Ma su questo materiale "magico", approfondirò più avanti.

    Al prossimo aggiornamento.

    Buona coltivazione! [SM=x349160]

    AndreA Il Pigliamosche
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    00 23/04/2015 15:52
    Alla fine ho comprato la segatura che si usa come lettiera per criceti e conigli. Ho preparato il substrato con il cocco della U-Gro (Ho comprato da un negozio di lambrate la balla XL senza micorrize per 13 Euro). Lì ho trapiantato la mia doppia Dionaea e la mia sarracenia.

    La dionaea più grande ha riposto benissimo, ha messo un sacco di bocche nuove (una bella aperta che si sta arrossando, una che sta finendo di aprirsi, e una dove la bocca si sta formando separandosi dalla foglia, più numerose folgioline) e ha mangiato qualche povera coccinella malcapitata (ho tagliato una bocca marcia e, come faccio ogni volta, l'ho aperta per controllare, trovandoci dentro l'inquilino; ce n'è un'altra che sta marcendo, ma stavolta evito di toglierla nel dubbio che stia ancora digerendo). Ha anche cercato su di mettere dei fiori, li ho tagliati appena li ho visti, cortissimi.

    La sarracenia ha risposto bene, dopo il rinvaso ho tagliato la parte secca apicale dei vecchi ascidi lasciando quanto fosse meno scrocchioso in modo da facilitarle il risveglio tramite una maggiore fotosintesi. Ha messo un po' di ascidi nuovi, ancora piccoli, rossi e chiusi. Sono un numero incoraggiante, ma sono lenti a svilupparsi.

    La dionaea più piccola è un po' più scalcagnata e lenta, ma perché è entrata in riposo invernale con dimensioni estremamente piccole, e forse quando era appiccicata all'altra, quest'ultima le faceva ombra. Inoltre quando mi è stata regalata aveva un bel tronco grosso e rosso di fiore, un altro lo stava buttando fuori e l'ho tagliato quando era già spesso. Ne stava già rimettendo un altro, piuttosto ispessito. Preferisce fare fiori che bocche...

    Poi ho fatto delle vaschette forate di solo cocco non setacciato, con dentro semi di Drosera Capensis Typical e Alba e Drosera Alicae. All'inizio senza bagnarle, ho fatto ho un po' di manovre che hanno rimestato e capovolto la terra secca. Nonostante ciò, oggi è venuto fuori il primo germoglio di Alicae, sabato scorso il primo di Capensis Typical.

    Side notes: il cocco non l'ho neanche lavato, e il rinvaso l'ho operato di emergenza dopo tanto rimandare e raccogliere informazioni sul truciolato perché dopo una folata di vento piuttosto cattiva la sarracenia mi era volata giù dalla finestra...

    Bonus: avevo notato nella sarracenia più grossa un cespuglietto di foglioline a gambo flebile che continuava a dissotterrarsi. Ieri mi sono deciso a considerarla una terza Dionaea e l'ho estratta per darle un vaso a parte. È parecchio malconcia, era stata sempre all'ombra della sorellona. Le boccuccie minuscole e quasi tutte le foglioline erano marcite, perciò prima di capire che fosse una pianta a parte le avevo staccate per evitare muffe. Le è rimasta una fogliolina e mezza, non so neanche se basti per una fotosintesi decente allo stadio in cui è. Inoltre aveva solo una radichetta lunga, non vorrei averne strappata qualcuna durante l'estrazione. Probabilmente era fuori dalla terra perché rinvasando la sorellona badando solo alle sue radici era finita malamente appoggiata. Vediamo se la fibra fa miracoli.

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