Uhm, non riesco a capire il nesso, io non sono uno studente della specialistica in chimica ma sono uno studente di "tecniche di laboratorio biomedico", ciò non significa che non riesca a valutare, capire e riuscire ad argomentare i problemi relativi all'ecosistema e i danni che l'uomo causa ad esso, difatti mi interesso molto a queste problematiche.
Il nesso sta nel fatto che possiedo una formazione scientifica, pertanto mi baso su numeri e fatti, non su opinioni e sul "sentito dire". Mi spiace che tu abbia letto tale specificazione come uno sminuire le tue conoscenze.
A questo punto allora che la facciamo a fare la raccolta differenziata oppure tutte le altre iniziative che vanno a salvaguardare l'ambiente, tanto ci sarà sempre chi sporca per noi, come dici tu, a questo punto allora credo che la terra sarebbe già distrutta da tempo.
Qualche settimana fa ho fatto un seminario/ricerca sui rifiuti e le risorse energetiche. E da dati che mi sono pervenuti da un ingegnere chimico (ahimè) posso dirti che la raccoltà differenziata non permette (spesso) il riutilizzo dei rifiuti che pertanto finiscono in termovalorizzatori (come quello di Torino che ho recentemente visitato). La cosa corretta in questo caso non sarebbe tanto la gestione dei rifiuti quanto il ridurne la loro produzione.
Io inoltre non ho mai detto che è corretto che si sia qualcuno che sporchi e che debba essere libero di farlo, ho solamente detto che non ha senso preoccuparsi
solo degli aspetti marginali lasciando intaccati gli aspetti fondamentali della problematica ambientale.
Io la penso in maniera molto differente, credo che per costruire un castello si debba partire dalle fondamenta e non dalle torri
Ed è quello che ribadisco anche io! Inquinamento, rifiuti, sprechi sono i principali. L'utilizzo di torbiere(che per quanto ne so
quelle adoperate a tale scopo potrebbero essere anche artificiali - Se nel caso avessi dati tangibili e assodati del contrario linkameli) per la produzione di torba non mi pare primaria (non che non sia da considerare).
per eliminare il problema ambientale bisogna fare piccoli passi che coinvolgano una bella fetta della popolazione e che sensibilizzino la stessa alle enormi problematiche che gravano sull'ecosistema.
La sensibilizzazione è chiaramente l'arma più efficace, ma come tale va usata bene! Ci si dovrebbe interessare a tutte le problematiche (grandi e piccole) ma con maggior attenzione per quelle più importanti e soprattutto basandosi su dati reali.
Sono d'accordo con te su questo punto, ma almeno l'impatto ambientale è minore rispetto al trasporto ad esempio di prodotti che non siano "biologici", o sbaglio?
In questo caso l'impatto ambientale credo sia inferiore solo per quanto riguarda il non utilizzo di prodotti per la protezione dei raccolti (banalmente pesticidi o erbicidi che nell'agricoltura biologica dovrebbero essere assenti).
Mai sentito parlare di "energie rinnovabili"? se sei uno studente di specialistica in chimica non c'è bisogno che argomento la questione.
Certo che ne ho sentito parlare e anche abbastanza! Nel seminario che ho fatto (come dicevo prima) mi sono occupato dell'utilizzo di biomasse per la produzione energetica e di polimeri.
Inoltre sono andato molto recentemente in visita alla centrale geotermica di Larderello, in Toscana. È stata senza dubbio una visita molto interessante che mi ha proposto grandi spunti di pensiero. Sfortunatamente, per quanto riguarda la produzione energetica di tali centrali, il guadagno ottenuto (energia elettrica) è sufficiente solo ad un terzo del fabbisogno energetico dell'intera Toscana. Ragguardevole ma non abbastanza, ad oggi le energie rinnovabili non permettono l'autosufficienza energetica, di qualsiasi risorse energetica si parli.
Per la questione dei vestiti e dell'acqua calda, bhe sfido chiunque ad andare vestito con uno straccio o farsi la doccia fredda in inverno.
Nemmeno io, ma un conto è l'utilizzo degli stessi in modo morigerato, un conto è l'utilizzo smisurato che sfocia nello spreco. Nessuno, me compreso, vive con lo stretto necessario!
Completamente in disaccordo per tutte le motivazioni sopra citate.
Io sono un appassionato e sostenitore del mondo carnivoro, per cui mi interesso in primis della conservazione delle specie e degli habitat in cui vivono (per quanto posso), e poi anche delle altre problematiche che affliggono l'ambiente. Di certo non sono nella posizione di eliminare le enormi problematiche di inquinamento, certamente però sono nella posizione nel mio piccolo di ridurle.
Quindi a quanto dici ti occuperesti solo degli aspetti che stanno a te più a cuore? La realtà è che tutti questi aspetti sono saldamente legati tra loro... proteggi la torbiera dall'utilizzo della torba, ma se poi non ti batti affinché le industrie (di qualsiasi tipo, anche le centrali per l'energia rinnovabile) non scarichino i loro inquinanti in maniera controllata otterrai solo che l'ecosistema fragile della torbierà verrà inequivocabilmente distrutto. Detto questo non mi trovi in disaccordo ma credo che non sia nemmeno vero che tu, come tutti, non ci troviamo nella situazione di poter eliminare le problematiche maggiori (se no chi potrebbe farlo?). Dato che prima hai citato la sensibilizzazione... Da chi parte se non da ognuno di noi?
Ognuno fa la sua parte, c'è chi lavora per limitare lo sfruttamento delle torbiere e chi si occupa di altri processi.
Vero in parte, perché noi dettiamo le necessità della società che d'altronde sono quelle che stanno alla base delle problematiche ambientali. Se vogliamo cambiare le necessità della società dobbiamo cambiare le nostre.
Neanche la mia è una critica ma semplicemente un pensiero espresso in modo molto ferreo.
Direi anche il mio
In realtà stiamo dicendo (per un verso o per l'altro) le stesse cose, solo che a te fa più piacere vederle dal punto di vista della passione per le piante carnivore, io preferisco osservarla da un punto di vista un po' più globale. Con questo non intendo che il modo in cui interpreto io le cose sia più corretto del tuo, nessuna delle due è sbagliata.