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Giachi6, 10/06/2012 17.08:

il fatto che la sparizione di una specie provochi effetti a breve termine più evidenti non significa che il suo ruolo nell'ecosistema sia più importante


E perchè no? Dovresti argomentare! Ad esempio il dodo si è estinto decine di anni fa, ma dagli studi non mi risulta che ciò abbia avuto grandi conseguenze sull'ecosistema, non abbastanza grandi da essere degne di nota.

Giachi6, 10/06/2012 17.08:

i ragni esistono da ben prima delle api (quasi 300 milioni di anni), se pensi che la loro scomparsa non si noterebbe mi sa che non hai ben chiari i meccanismi che regolano un ecositema.


I ragni sono sostanzialmente predatori di insetti, se sparissero a loro si sostituirebbe un altro predatore. Se spariscono gli impollinatori chi si sostituisce a loro? Un folletto che di notte senza farsi vedere va impollinando i fiori?

Giachi6, 10/06/2012 17.08:

Se invece per importanza intendi solamente l'importanza per l'uomo (che ti vorrei ricordare non è un ecosistema ma al massimo tende a distruggerlo)


Io mai detto che l'uomo sia un ecosistema, sarebbe un'affermazione priva di senso logico, l'uomo è una specie.

Giachi6, 10/06/2012 17.08:

potrebbe anche essere vero, certamente il danno è immediato visto che dipendiamo dalle api per moltissimo del nostro cibo coltivato, però non sempre un danno immediato e facilmente comprensibile è peggiore di uno a lungo termine, la sparizione di qualunque specie (e ancora di più se parliamo di insetti o ragni) provoca trasformazioni in un ecosistema con aumenti o diminuzioni delle popolazioni di tutti gli altri abitanti (animali, vegetali, funghi ecc.) e questi cambiamenti ne provocano altri a loro volta quindi come minchia fai tu a stabilire quale specie è più importante delle altre?


Non è del tutto esatto, all'interno dell'ecosistema molte specie compiono un ruolo simile o uguale ad altre specie, per cui scattano meccanismi di compensazione. Inoltre io non ho la pretesa di classificare ogni specie per la sua importanza, il che sarebbe impossibile, il mio fine era dimostrare come gli impollinatori, avendo un rapporto mutualistico (quasi simbiotico oserei dire) con le piante, siano fondamentali.

Giachi6, 10/06/2012 17.08:

Per quanto riguarda il tuo paragone tra uomo ed orso è indubbio che l'uomo ha un impatto tremendamente più devastante sul pianeta di quello di qualunque altra specie ma di certo io non mi vanto di questo visto che il nostro impatto è solo distruttivo, siamo batteri in formato gigante, non abbiamo e non stiamo facendo altro che aumentare di numero ed espanderci e continueremo a farlo fino a che non avremmo riempito tutta la cella di peltier e consumato ogni risorsa disponibile, quindi paragonare una specie alla nostra per valutarne l'utilità nella biosfera non mi pare un buon metodo visto che la nostra specie può essere considerata il cancro della situazione, è come dire cos'è che ha l'impatto maggiore sul corpo, il pancreas o il tumore al colon?


Paragoni un organo con una malattia? Che senso ha?? Oltretutto hai idea di cosa sia una cella di Peltier e del fatto che non ci azzecchi niente con questo discorso? [SM=x349150]
Io non parlavo di impatto ambientale ma di modificazioni che comporterebbe la nostra estinzione rispetto all'estinzione degli orsi. Ovviamente la natura tirerebbe un respiro di sollievo. Quanto al paragone coi batteri, hai idea di quanto velocemente possano replicarsi i batteri? Un E. Coli in 24 ore può dare origine a circa 281.474.977.000.000 batteri, non penso abbia senso paragonarlo a noi.

Se non ti ho ancora convinto sul diverso peso che occupano le varie specie sull'ecosistema a questo punto non so che fare, però per rispetto del topic non replicherò più al riguardo perchè siamo decisamente OT [SM=x349151]
[Modificato da Eddie87 11/06/2012 11:43]