Il vivaismo è un mondo molto dinamico e come tutti gli imprenditori anche il vivaista ha lo scopo di massimizzare il profitto. In quest'ottica la pianta viene vista come un mero prodotto di facile smercio e il vivaio fa da tramite per il consumo al dettaglio, cioè la filiera è Nursery che produce a basso costo, azienda vivaistiche che acquista e rivende a prezzi di mercato possibilmente concorrenziali. L'attività vivaistica è caratterizzata anche da picchi di vendita di certi prodotti dovuti al periodo tipico (es: Stelle di natale e abeti a Natale, Mimose l'8 marzo e così via)e da periodi relativamente tranquilli (in genere in estate) dove si dà l'acqua alle piante ma la gente compera poco perchè è in ferie e non vuole prendere piante che poi gli muoiono perchè non spossono staci dietro. Le piante che vanzano dai picchi stagionali vengono distrutte, a volte vengono recuperati i vasi, ma in genere si manda tutto in discarica perchè il costo per mantenere belle le piante (BELLE vuol dire appetibili alla vendita) è molto alto (tra l'altro molte piante hanno cicli in cui possono essere vendute abbastanza lunghi, tipo le orchidee). Se volessi vendere piante che ho tenuto per molto tempo dovrei alzare i prezzi ma il consumatore no esperto non trova convenienza a spendere 20 euro per un'orchidea invece che 14.90 solo perchè è un po' più vecchia (e probabilmente con fioritura meno pompata rispetto a quando arriva dall'Olanda).
Questo logicamente cambia se il vivaio è specializzato. Un vivaio specializzato in piante carnivore o in cactacee ce magari si fa della pubblicità, non può permettersi di avere piante brutte o moribonde e allora chiaramente investe in quel settore. E' chiaro però fa affari solo se è conosciuto dal consumatore esperto perchè il primo che entra nella serra difficilmente sarà disposto a spendere 100 euro per un ariocarpus o per una varietà rara di sarracenia (e infatti spesso vende anche specie del consumatore non spacializzato).
Scusate la prolissità