dionaea registrate

spartaco78
00giovedì 3 febbraio 2011 20:53
in commercio esistono diverse decine di cultivar di dionaea,ma quando sono andato a curiosare all'International Cultivar Registration Authority (ICRA) ho scoperto che solo 25 sono stati registrati,lasciando fuori molti dei cultivar più venduti,quindi in teoria molte piante che a volte paghiamo anche care sotto un punto di vista burocratico altro non sono che delle comuni dionaea.
Mi domando come mai cosi tanti cultivar non siano stati registrati
prized
00giovedì 3 febbraio 2011 21:19
Suppongo per l'eccessiva trafila che si deve seguire, e penso anche perchè alla fin fine alla gente frega poco ormai [SM=x349152]
Ci sono talmente tanti cloni, molto più belli di molti cultivar, che si rende superfluo registrarli.
ghost78
00venerdì 4 febbraio 2011 22:19


Con i cloni, come si fa a difendere i "diritti riservati"? La cultivar, essendo definita in modo ufficiale, permette di aver riconosciuto la "paternità" della pianta, ma il clone?
pandalf85
00sabato 5 febbraio 2011 11:41
Ti dedichi la pianta a tuo nome, oppure inserisci quest'ultimo nella tracciatura/descrizione. A volte anche il codice può far la differenza.
ghost78
00sabato 5 febbraio 2011 22:49

Dove si deposita il nome e la descrizione del clone?Presso quale ente?
pandalf85
00sabato 5 febbraio 2011 23:04
Se parli delle cultivar, ICPS
ghost78
00domenica 6 febbraio 2011 11:47

No, io mi riferisco ai cloni...
pandalf85
00domenica 6 febbraio 2011 11:54
Purtroppo non esistono altri enti adibiti a questo scopo.
E' una cosa che si basa sulle conoscenze reciproche fra coltivatori.

steam
00lunedì 7 febbraio 2011 03:22
Cloni e cultivar, per quanto riguarda la Dionaea, sono grosso modo la stessa cosa: per farla breve si registra la cultivar che però deve essere riprodotta per via asessuata (clone).
Per la registrazione c'è una procedura ben precisa. Vado a memoria: la pianta deve essere descritta su una pubblicazione ufficiale (tipo magazine AIPC), quindi la pianta deve restare in coltivazione presso un certo numero di coltivatori (due o tre) per 4/5 anni per verificare che la cultivar corrisponda alla descrizione (e che l'eventuale mutazione non sia temporanea, come solitamente per piante come ad esempio la pom pom).
Comunque la registrazione non aggiunge molto al valore di una cultivar, cosa per cui di solito pochi coltivatori la fanno.
Per la tutela dei "diritti", ammesso che sia legalmente possibile... HAHA, come si possono controllare tutti gli scambi fra privati?
ghost78
00lunedì 7 febbraio 2011 12:30
Non intendevo parlare di diritti in senso economico, ma semplicemente il nome di colui che l'ha ottenuta.
Non essendoci un riconoscimento ufficiale, nel caso di un clone, chiunque l'abbia in possesso può reclamare la "paternità" di quel clone...
Insomma, chiunque può dire di averlo prodotto...come fa colui che l'ha ottenuto veramenta ad attestare il suo "primato"?
pandalf85
00lunedì 7 febbraio 2011 13:04

.come fa colui che l'ha ottenuto veramenta ad attestare il suo "primato"?




Basta che posti le sue "creazioni" sui forums/siti dove possa rimanerne traccia.

Chiaramente deve essere il primo a usare un determinato "nome".
spartaco78
00lunedì 7 febbraio 2011 16:52
al di la del nome la registrazione puo essere una sorta di pedigee della pianta che attesta il patrimonio genetico,altrimenti c'è solo una gran confusione...ma ho capito il motivo per cui nessuno le registra alla fine non è nel interesse di nessuno farlo visto che non ci si guadagna nulla però serve a fare chiarezza sui cultivar,la domanda che feci sulla differenza da sw giant e g 16 ne è un esempio, sui forum ci sono discussioni di chi sostiene siano la stessa pianta e chi no
pandalf85
00martedì 8 febbraio 2011 10:36

ma ho capito il motivo per cui nessuno le registra alla fine non è nel interesse di nessuno farlo visto che non ci si guadagna nulla



Penso interesserebbe a chiunque. Il discorso è che nessuno si è mai preso la briga di sequenziare i genomi delle cultivar.
steam
00mercoledì 9 febbraio 2011 00:09
Tenete sempre presente che si tratta di un discorso da amatori, le piante che noi tanto cerchiamo hanno un valore ed un interesse commerciali molto scarsi, per cui in definitiva registrare una cultivar interessa solo fino ad un certo punto, ed è uan questione più di orgoglio e di prestigio del coltivatore che altro (mentre seguenziare il genoma non è una cosa neanche da prendere in considerazione).
Nelle produzioni industriali, dove i soldi girano veramente, le cose sono completamente diverse.
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