-nacapito-, 26/08/2010 21.23:
Questa mi è nuova. Perchè è meglio usare i guanti?
Dal sito "Sarrazin's":
Sporotricosi
L'ultima controindicazione riguarda un remoto pericolo per la salute dell'uomo. Visto che con questa pagina promuovo l'uso, la coltivazione e la moltiplicazione dello sfagno, mi sono sentito la responsabilita' di mettervi al corrente di questa patologia.
Prima di tutto, ho voluto evitare di dare ascolto alle molte voci piu' o meno terrorifiche che si sentono e mi sono informato presso la libreria medica internazionale, dove sono raccolti dati clinici e scientifici riguardanti ogni tipo di patologia umana. Io non sono un dottore, quindi non prendete queste informazioni come dato sicuro, ma solo come chiacchiera da bar.
Esistono dati certi circa un fungo, chiamato Sporothrix schenckii, che vive spesso a stretto contatto con le fibre di sfagno vivo (come pure di molte altre specie vegetali). Questo fungo e' l'agente eziologico di una patologia umana nota come "Sporotricosi".
La sporotricosi e' una malattia umana rara.
Cio' che accade: questo fungo entra nell'organismo (per esempio attraverso una ferita profonda) e si annida nel derma, cioe' nello strato di tessuti sotto la pelle. La prima forma di infezione si manifesta di solito come una "ferita" o una "lesione" cutanea di aspetto insolito e che non cicatrizza normalmente. Se ignorata per molto tempo (mesi o anni) l'infezione puo' passare dallo stadio topico (cioe' lesione di piccola entita', localizzata in un punto preciso) allo stadio sistemico (cioe' infezione generalizzata, sparsa in tutto l'organismo). Sebbene la sporotricosi in stadio topico sia una malattia localizzabile e curabile nell'arco di alcune settimane, la malattia in stadio sistemico deve essere curata in maniera seria e spesso i focolai d'infezione devono essere rimossi per via chirurgica. Se la sporotricosi a livello sistemico non viene curata, si puo' arrivare a morte.
Ok, fatti scorrere abbondanti sudori freddi consideriamo alcune cose: primo, in casi estremi si muore anche di raffreddore; secondo, in piu' di dieci anni che coltivo piante carnivore e che sono a contatto (in rete) con migliaia di altri coltivatori in Europa e negli USA, ho sentito solo di un caso accertato di sporotricosi tra coltivatori di piante carnivore, a carico di una coltivatrice di un orto botanico statunitense, che si e' curata senza problemi nell'arco di poche settimane, mentre ho sentito piu' incidenti dovuti ad altro. In altre parole, e' piu' facile che vi sgozziate accidentalmente con le forbici usate per potare le Sarracenie.
Sebbene nella bibioteca medica internazionale siano citati vari e numerosi casi di sporotricosi in ogni parte del mondo, non c'e' alcun accenno a epidemie o a casi "generalizzati".
Cioe', toccare lo sfagno non significa morte certa ed immediata.
Quindi, utilizzando un minimo di buonsenso, analizziamo i fatti. Sto maledetto coso ha bisogno di entrare in profondita' nel derma per dare il via all'infezione, quindi a meno che non abbiate tagli profondi sulle mani (causati dagli strumenti con cui potiamo, o magari nel caso di persone che si mangiano le unghie) e' piuttosto inverosimile che si possa rimanere contagiati. Inoltre, qualsiasi persona sana di mente che si veda una piaga che non si cicatrizza, non penso che se ne resti la' tranquilla, ma penso si rivolgerebbe subito al medico.
Detto questo, e' buonsenso vedere le cose con il giusto distacco, ma senza ignorarle. Direi che se proprio vogliamo metterci l'anima in pace, ogni qualvolta maneggiamo dello sfagno, mettiamoci dei guanti di lattice (quelli tipo seconda pelle, biancastri, leggerissimi), comunemente in vendita nei supermercati. Piu' sotto sulla parte di pratica, alla voce "Cosa Serve", nella foto ci sono un paio di guanti di lattice, se volete sapere come sono fatti.
Sempre della serie "siamo prudenti", se non usiamo guanti di lattice per maneggiare lo sfagno, evitiamo di tagliarci e di metterci le mani in bocca, e, terminato il lavoro, laviamoci abbondantemente le zampette. Insomma, basta osservare alcune norme igieniche di base. Vi diro' che io (ed altri in Italia) abbiamo maneggiato per decenni sfagno vegetante a mani nude (e io mi mangio le unghie!) senza alcun tipo di conseguenza, quindi direi che non dovreste pensare allo sfagno come ad una entita' mortale al solo tocco.
Se nonostante tutto siete proprio voi la persona baciata dalla sfiga per essere contagiata da sporotricosi, appena notate delle lesioni o piaghe che non cicatrizzano, andate dal vostro medico e ditegli qualcosa del tipo "caro dottore, penso di avere la sporotricosi. E' una malattia molto rara ma e' gia' documentata per persone che, come me, stanno spesso a contatto continuato con sfagno di palude... Ah, e visto che c'e', esiste una cura per la sfiga?". Secondo gli articoli che ho letto, una cura a base di KI o di Itraconazolo risolve le infezioni topiche nell'arco di alcune settimane.