In questo momento la pianta è sofferente e il concime farebbe ancora più danno, meglio evitare.
Le tacche secche sotto i rami e le nervature potrebbero essere state provocate da un apporto idrico irregolare, siccità succeduta da innaffiature abbondanti. Spesso lo stesso fenomeno si verifica proprio per effetto della calcificazione. Il calcare, depositandosi nel terriccio, col tempo impedisce alle radici di assimilare sufficiente acqua, bruciandone i peletti laterali di assorbimento, per cui l'acqua viene assorbita alla meno peggio. La pianta faticherà così ad irrorare tutto allo stesso modo e si formeranno alcune cicatrici secche.
Tieni presente un'altra cosa, molte piante sono abituate, nei periodi di massima calura ad una breve pausa, durante la quale le funzioni vitali sono ridotte al minimo (chi ha i gerani conosce la pausa che fanno nel fiorire nei mesi più afosi, in cui cacciano solo un po' di foglie nuove, per poi riesplodere a settembre).
Quanto l'hai potata ad inizio ripresa primaverile? Una buona potatura, eliminando i rami bassi a favore di quelli superiori oppure un accorciamento degli apici a favore di un accestimento basale, possono essere opportuni, secondo le esigenze del coltivatore.
L'annerimento deriva da ristagno che tu dici che non c'è forse perché vedi subito l'acqua uscire dai fori dopo aver innaffiato.
Metti dei piedini di coccio che sollevino il vaso dal sottovaso e riempi il sottovaso di argilla bagnata come ti dicevo sopra (l'umidità non è quella dell'innaffio, ma qualla dell'aria intorno alla pianta, coltivo orchidee e so quello che dico, prova, che ti costa).
Se l'acqua esce troppo presto non va bene, devi rinnaffiare e rinnaffiare, ributtando sù l'acqua che esce da sotto, finché, infilando un dito in profondità, non sentirai umido a sufficienza.
L'innaffiatura va fatta abbondantemente e quando il terreno risulta ben secco in superficie.
[Modificato da Scarmigliata 21/06/2006 16.18]