Bhè, un altro link imperdibile è il solito Sarrazin's:
http://www.bio.unipd.it/sarrazins/Techniques/sfagno.html
Per avere sempre a disposizione sfagno fresco devi quindi farti una bella sfagnera. Come già detto, infilando fibra per fibra nella torba si ottiene una sfagnera più resistente alla siccità, ma più rada ed il lavoro è lungo e noioso. L'alternativa è creare uno strato di sfagno su una base di torba, ma occhio alle carenze d'acqua, e la sfagnera ci mette un po di più a partire. Io trovo anche comodo preparare un trito di sfagno (pezzi di 2/4 cm) mischiato con un po di torba fine, che è una via di mezzo fra i due sistemi, ed ha una maggiore resistenza alla siccità del secondo metodo, pur consentendo di avere una sfagnera fitta, e soprattutto è più rapido da realizare.
Poi... tu hai dionee!
Per le piante adulte quello che ti consiglio è di avvolgere le radici al momento del rinvaso in un ciuffetto di sfagno, e quindi piantare tutto, di modo che la cima delle fibre rimanga fuori. In questo modo la dionea se ne goverà, e inoltre intorno alla pianta si creerà un bel cuscinetto. Io però nel fare questo rimuovo le teste, per evitare che lo sfagno cresca troppo in fretta soffocando la pianta. Per i semi non ho una grende esperienza, ma ora sto provando anche qui preparando nei vasi di semina un substrato superficiale (1/2 cm) fatto diciamo al 50% di fibre di sfagno decapitate e torba fine. Nella sfagnera c'è infatti il rischio che lo sfagno soffochi le piantine appena nate.