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Manuale di coltivazione: Pinguicula 'Tina'

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2013 17:20
28/01/2011 11:58
 
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Vista la continua apertura di topic inerenti Pinguicula x ‘Tina’ ho deciso di racchiudere in un unico post tutte le informazioni di base per poter coltivare questo semplicissimo ibrido.





1. Descrizione:



Pinguicula x ‘Tina’, o meglio Pinguicula ‘Tina’ nasce come ibrido tra due specie prettamente messicane quali P. agnata e P. zecheri.

Come qualsiasi pinguicola ha una struttura a rosetta, con foglie abbastanza ampie e arrotondate di colorazione verde pallida sino ad un tenue giallino in caso di forte esposizione al sole. In certi casi è possibile osservare una nervatura centrale più chiara.







Durante il periodo invernale si ha la formazione di una rosetta invernale, con foglie più piccole, compatte, presentati una leggera peluria, ma prive di colla.





Solitamente durante il passaggio da una forma all’altra si ha la fioritura, copiosa nel caso di P. ‘Tina’.
I fiori sono solitamente di un colore viola scuro-pallido, varia leggermente a dipendenza delle piante e dall’età del fiore stesso (solitamente più invecchia più “sbianca”) mentre all’interno rimane una colorazione bianca contornata da un bordino viola molto intenso. Ha petali particolarmente larghi, di leggera forma triangolare con base piatta e angoli arrotondati. Si trovano ben separati l’uno dall’altro con una divisione molto profonda.





Lo sperone solitamente segue per buona parte lo stelo del fiore, iniziando ad incurvarsi unicamente a partire dalla metà della sua lunghezza.






2. Coltivazione e moltiplicazione:

2.1 Substrato

Sebbene numerose piante carnivore necessitano di un substrato acido, parte delle pinguicole e la quasi totalità delle pinguicole messicane crescono ottimamente su substrati alcalino calcarei (in natura non crescono difatti in torbiere, ma piuttosto attaccate a pareti rocciose umide).
In coltivazione risulta dunque più indicato l’uso di una miscela minerale che può assumere le conformazioni più variabili possibili (dal solo lapillo, a miscele che comprendono una miriade di ingredienti). Eventualmente è possibile coltivare le stesse su pietre o rocce (ad esempio tufo).

Io personalmente utilizzo una miscela composta da:
- Perlite
- Vermiculite
- Sabbia di fiume lavata
- (eventualmente sassi calcarei spezzati grossolanamente)

Tale substrato è vantaggioso per una serie di motivi:
- Rispecchia in modo più caratteristico l’habitat originario
- Non deve essere sostituito nel corso del tempo
- Permette una miglior formazione delle radici
- Limita gli errori di annaffiatura (e quindi riduce le possibilità di marciumi)
- Limita eventuali parassiti del terreno
- Non contribuisce alla distruzione degli habitat di diverse piante carnivore e non (Torbiere)

2.2 Innaffiature e umidità
Durante il periodo estivo è possibile coltivare le piante in un sottovaso con 1 cm d’acqua costante oppure attendere un giorno da quando si è asciugato prima di raggiungere acqua (il substrato in superficie dovrebbe essere umido ma non fradicio).
Utilizzando un substrato calcareo è possibile ricorrere all’uso della comune acqua di rubinetto, se eventualmente ritenete sia eccessivamente clorata (cosa che comunque dubito) potete lasciarla in un contenitore aperto 24 ore prima di somministrarla. Nessuno vi vieta comunque di utilizzare acqua d’osmosi o bidistillata.
Umidità attorno al 70% ho notato che aiuta a produrre foglie più grandi, ma non è assolutamente necessaria e si ottengono risultati ottimi anche senza.

2.3 Illuminazione

Per le pinguicule non è fattore così importante: potete coltivarle sia in luoghi ombreggiati che esposte per buona parte al sole (calcolate che io parlo comunque da settentrionale, quindi non conosco il sole del sud).
Io consiglio una posizione illuminata che lasci prendere qualche ora di sole diretto alla pianta (magari quello delle prime ore del mattino o della sera).

2.4 Inverno
Durante il periodo invernale riducete progressivamente le innaffiature sino a quando la pianta produce una rosetta di tipo invernale. A questo punto potete dimenticarle, senza piû bagnarle sino ad inizio primavera, dove ricomincerete ad annaffiarle normalmente.
Sebbene le temperature non siano di grande importanza è bene che durante il periodo invernale stiano a temperature più basse (le mie sono sui 15°, una temperatura tra i 5-10 è consigliata).
Evitate le gelate.

2.5 Parassiti
Le pinguicule solitamente non hanno molti problemi di parassiti, i principali danni che si possono riscontrare sono marciume del colletto in caso di innaffiature eccessive (in tal caso non vi sono cure possibili, occorre valutare la possibilità di effettuare alcune talee) oppure foglie mangiate da limacee e/o bruchi in tal caso una rimozione manuale è più che sufficiente (le infestazioni solitamente non sono mai così massicce da dover richiedere l’intervento di prodotti chimici).

2.6 Concimazione
A tal proposito le uniche esperienze che ho potuto seguire sono una forte e ricca concimazione eseguita nel corso dell’estate 2010 che non ha portato alla morte della pianta, ma produzione di minor foglie, più scure e senza produzione di colla.
In caso vogliate dare un qualcosa in più alle vostre piante potete tranquillamente utilizzare mangime per pesci sbriciolato finemente sulle foglie estive (evitate di ricoprire completamente le foglie). Io utilizzo dell’artemia essiccata.

2.7 Riproduzione
la riproduzione per seme non l’ho mai provata, non so quindi giudicare la fertilità o meno della specie.
I metodi più pratici sono due:
- Separare le piante (spesso capita che P. ‘Tina’ come molte altre pinguicule generi altre piante alla base della propria rosetta).
- Talea fogliare.
In questo caso è sufficiente staccare una foglia (si consiglia quelle della rosetta invernale, tuttavia non è obbligatorio) assicurandosi di avere per intero la parte bianca alla base (è sufficiente piegare la foglia verso il basso per staccarla oppure, se non volete svasarle, piegate verso il basso e tenendo la pianta tirate delicatamente verso di voi).
A questo punto potete appoggiare la foglia un po’ dove vi capita e aspettare.
Io solitamente utilizzo delle vaschette trasparenti (es. scatole della ferrero) con un fondo di 1 cm di vermiculite appena umida, appoggio le foglie, e pongo la scatola chiusa in posto luminoso.






Se qualcuno volesse aggiungere qualcosa è liberissimo di farlo, se avete anche qualche immagine che ritenete utile condividere (es. foglie mangiate da bruchi, foglia per talea, e via dicendo) siete liberissimi anzi, vi incoraggio di aggiungere.



Per le domande inereti al tema proporrei di postare qui di seguito in modo da avere un unico post ordinato che racchiuda il tutto senza aver cinquanta discussioni che gira e rigira dicon sempre le stesse cose.


A voi!
[Modificato da Pi4nTiN4 28/01/2011 12:34]
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