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personali considerazioni sulle heliamphore

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2011 15:19
27/01/2011 16:48
 
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Ciao a tutti.

Mi permetto di scrivere alcune note personali riguardanti le fantastiche Heliamphore.

PREMESSA:
Tutto cio' che sarà scritto di seguito non vuole essere una verità assoluta, ma è soltanto un report delle mie osservazioni fatte in parecchi anni di coltivazione di varie specie. Quindi la mia esperienza è condizionata dalle mie particolari condizioni di crescita (lampada al sodio da 600 watt, irrigazione dall'alto,scarso ricircolo d'aria coltivando indoor, coltivazione in sfagno vivo, niente ristagno, niente balzo termico estivo, marcato sbalzo termico invernale, clima della pianura padana nord -ovest). Potrebbe non essere valida per altre condizioni di coltivazione o altri climi. Ma penso che, in linea generale, in quello che andrò a scrivere potrebbero esserci consigli utili un po per tutti.

LE HELIAMPHORE E LA PULIZIA:
Io, personalmente, sono un maniaco delle piante pulite, in ordine. non sopporto di vedere piante piene di seccume. Proprio l'eccessiva pulizia è stata la causa di morte di alcune delle piante, soprattutto all'inizio. Se è vero che dagli errori si impara, io ho imparato. Ma ho dovuto uccidere parecchie hely per capire come comportarmi.
Le heliamphore sono piante resistenti, parlando relativamente all’ambiente di crescita. Ho potuto sperimentare come esse si possano adattare anche in fretta a una moltitudine incredibile di diverse condizioni, alcune anche estreme. Possono infatti adattarsi anche a condizioni poco luminose, crescendo verdi e “aperte”, possono crescere in pieno sole, crescendo più piccole ma molto irrobustite, possono adattarsi a temperature incredibili, dalle gelate continue a 50 gradi ed oltre ( ho tenuto un ibrido, la heterodoxa x nutans, fino a -5 gradi lo scorso dicembre e a oltre 50 gradi assieme alle sarracenie, nella serra in estate). In tutte queste condizioni le piante sopravvivono, anche vigorosamente. Tuttavia il top della loro coltivazione penso che lo si raggiunga in serra, sia illuminata artificialmente (con neon, sodio…) sia con illuminazione naturale. La serra offre una protezione e una umidità ottimali, oltre al fatto di rendere possibile il controllo dei parametri climatici. Ma per quanto queste piante siano resistenti all’ambiente, hanno una brutta caratteristica: non vogliono che il loro rizoma venga disturbato, né che vengano disturbate le radici. Poi ovviamente ci sono i vari distinguo: alcune specie, e soprattutto alcuni ibridi, sono particolarmente vigorosi e sopportano la divisione/rinvaso con estremo vigore.
I maggiori problemi praticamente li ho creati io stesso: infatti, avendo il vizio (anche per paura di insorgere di muffe, dato che coltivo indoor) di pulire i rizomi dagli ascidi ormai secchi, ho causato a queste piante enormi stress, che spesso ho pagato con mesi di stasi vegetativa o con la morte dell’intera pianta, per sopraggiunte complicazioni di marciumi, phytium, e compagnia bella. Gli ascidi secchi è sempre bene tagliarli e lasciare il loro fondo attaccato al rizoma, cosi com’è. Eventualmente, solo dopo moltissimo tempo, potrebbero staccarsi da soli. La ripulitura del rizoma causa spesso piccole lacerazioni, date dal fatto che a volte gli ascidi, pur essendo ormai secchi, hanno ancora dei piccoli collegamenti col rizoma, e staccarli significa fare un danno molto più grave di cio che si pensa!Non accade sistematicamente, può andar bene varie volte, poi però capita il disastro. Da un giorno all’altro una heliamphora è capace di avvizzire ancora verde. E quando una pianta è grande eha vari punti di crescita, il fatto che magari ne avvizzisca anche solo uno di essi, è sempre un pessimo segnale.

HELIAMPHORE E PHYTIUM:
Ho visto anche nei topic passati inseriti da molti di voi foto di heliampore in parte vive e in parte con ascidi secchi ma ancora verdi. Quando ciò accade è sempre sintomo di un problema radicale, presumibilmente dato da phytium o qualche fungo simile. I funghi sono presenti sempre nei nostri compost, solo che stanno per i fatti loro, come molti altri microorganismi. Ma in condizioni a loro favorevoli essi si attivano e attaccano la pianta, uccidendola. Il brutto delle heliamphore è che esse non danno preavviso, quando si vedono i primi ascidi secchi verdi, in realtà la pianta è gia morta e tutto il rizoma, anche i punti di crescita che sembrano sani, è compromesso. Salvare una talea non è impossibile, ma è piuttosto improbabile.
Il phytium è un fungo che attacca il colletto della pianta, nell’interfaccia substrato/aria. Infatti è facile notare come una pianta attaccata da phytium , se sradicata ed analizzata, si mosti con estremità radicali vive e bianche, ascidi ancora turgidi e verdi, mentre la porzione delle radici e degli ascidi piu vicini al rizoma, e il rizoma stesso, di un brutto colore marrone scuro e maleodorante, ma non necessariamente molle.
Le heliamphore, assieme al cephalotus e alla darlingtonia, ritengo siano i 3 generi di piante carnivore più soggetti ad attacchi di phytium, e per questo considerate complicate da molti nella loro coltivazione. I prodotti a base di trichoderma possono aiutare a combattere il phytium, dato che il tricoderma è un fungo “buono” che colonizza il terreno rubando spazio al phytium, ma non risolve il problema del tutto.
Sempre nella mia esperienza, ho notato come la coltivazione delle heliamphore con il ristagno di acqua nel sottovaso possa favorire gli attacchi di phytium, o di “ root rot”, per dirla all’inglese. Questo perchè un’eccessiva umidità del substrato crea maggiore anossia e viene favorito lo sviluppo dei microorganismi fungini. Il che non signifca che le heliamphore non possano essere tenute col ristagno, ma sarebbe bene tenerle col ristagno solo in condizioni di aria aperta e sole, dove la componente uv tiene a bada i vari patogeni. Bisogna ricordare infatti che le condizioni artificiali in cui noi coltiviamo possono essere perfette per le piante, ma sono altrettanto perfette per i loro nemici. E se non c’è nulla che tiene a bada i nemici (come il sole e la pioggia e l’aria, ad esempio, in questo caso), essi tendono a proliferare.

LE HELIAMPHORE PIU’ PROBLEMATICHE:


foto della var. neblinae:





ritengo nella mia esperienza che le heliamphore piu problematiche siano la Htatei var. tatei, H tatei var. neblinae ed H. neblinae. Questo perché? Adesso arriviamo alla risposta:
le heliamphore possono essere considerate piante a rizoma. È tipico di tutte le piante a rizoma avere appunto un rizoma che altro non è che un tronco che, anziché crescere in altezza, cresce in lunghezza, sdraiato sul terreno, o poco sotto. Anche l’iris barbata, le ninfee, le sarracenie, la bergenia, le primule, il pungitopo, ad esempio, sono piante a rizoma.
La cosa bella del rizoma è che rende le piante pressocche immortali, dato che il rizoma si allunga, si divide, emette nuove radici, e se, una volta grande, perde una parte di esso per vari motivi, è difficile che l’intero ceppo muoia, e per quanto rimanga in vita una porzione anche piccola di esso, potrà sempre ricostruire un ceppo, e cosi via. Un rizoma puo diventare lunghissimo, enorme, una fitta rete di tronchi legnosi.
Perché è facile fare talee di heliamphora minor, ad esempio, o di tutte le heliamhpore cespitose? Perché i loro rizomi laterali emettono continuamente radici, dato che strisciano sul terreno. Se marciscono, per qualche motivo, le radici vecchie, dalla porzione piu giovane del rizoma, sotto al centro di crescita, prestano ne spuntano di nuove, bianche, carnose e vigorose…
Bene, ma allora, le piante come le H. tatei e neblinae, che fanno lo stelo in altezza…come fanno?
Ho avuto il piacere, e ancora ho, di avere in coltivazione una tatei e una neblinae piuttosto grandi e vecchie, dove entrambe sono riuscite a produrre un piccolo tronco ascendente.
Ed è da qui che sono cominciati i problemi.
Forse sarà colpa delle condizioni in cui coltivo io, condizioni buone, ma comunque ancora lontane dall’essere perfette… fatto sta che, nelle piante a rizoma, le radici non sono perenni, ma via via che il rizoma si allunga vengono prodotte man mano nuove radici, mentre quelle vecchie perdono di funzionalità e muoiono. Se un rizoma è particolarmente lungo e la sua porzione piu vecchia non riesce ad emettere getti nuovi, anche il rizoma stesso puo morire in parte, rimanendo viva soltanto la parte più nuova.
Cosi fanno le heliamphore…minor, pulchella, chimantensis, heterodoxa, nutans, sarracenioides,ionasii…ma tatei e neblinae, avendo rizoma verticale, no. Ed ecco che col tempo l’intera pianta, cresciuta in verticale, è andata in crisi, poiché evidentemente le radici vecchie (le stesse radici che la hanno fatta crescere per 6 anni e più) alla fine sono morte. Quindi la pianta ha cominciato a seccare assumendo un aspetto simile alla morte per phytium (in entrambi i casi infatti gli ascidi seccano perché non arriva loro più acqua).
L’unica cosa che mi è rimasta da fare è di staccare la parte apicale del rizoma tagliandolo. Dopo aver constatato che, per fortuna, il rizoma era vivissimo e quindi non c’èra zampino di funghi vari, l’ho ripiantato in sfagno e sto tutt’ora aspettando che radichi, sperando che lo faccia. Questo è avvenuto circa un mese fa alla più grande delle mie tatei.
Per quanto riguarda la H. neblinae… penso che tra poco ariverà anche il suo turno. Il problema si presenterà presto anche con lei temo. Lo avverto osservandola che qualcosa non va. Il rizoma è verde nella parte giovane, marrone chiaro nella parte più vecchia, ma comunque è sano. Sono probabilmente le radici che sono vecchie, e la pianta non ne riemette di nuove, avendo il rizoma in verticale fuori dal substrato per ben 10 centimetri.
Ricordo benissimo che, fintanto che queste due piante erano basse senza tronco, rinvasarle era un piacere, notando dal rizoma delle belle radici bianche e carnose che uscivano, mentre prendevano il posto di quelle vecchie.


CONCLUSIONI:
spero di non avervi annoiato. Questa discussione, oltre che per raccontarvi la mia esperienza con queste piante, vorrebbe essere uno spunto per sapere vostre esperienze, magari, se ne avete, darmi anche dei consigli in particolare su come trattare queste due specie una volta raggiunto lo stadio “a tronchetto”.


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27/01/2011 17:13
 
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Complimenti per il lavoro, grazie per aver condiviso le tue esperienze con noi [SM=x349153] Adesso però mi sorge spontanea una domanda, in natura come fanno la neblinae e la tatei a vivere di più?? Anche in natura formano il cosìì detto tronchetto è anche in natura si presenterebbe lo stesso problema, giusto??
L'unica cosa che mi viene in mente sarebbe per ovviare al problema è quella di fare una specie di barriera dalla parte del vaso dove sta il tronchetto, e riempirla di sfagno vivo, così il rizoma a tronchetto sarebbe stimolato a fare nuove radici... Lo so che è una cosa molto antiestetica e non funzionale, ma è l'unica cosa che mi è venuta in mente [SM=x349178]
Saluti,
Alessandro.
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Re:
Crusher_182, 27/01/2011 17.13:

Complimenti per il lavoro, grazie per aver condiviso le tue esperienze con noi [SM=x349153] Adesso però mi sorge spontanea una domanda, in natura come fanno la neblinae e la tatei a vivere di più?? Anche in natura formano il cosìì detto tronchetto è anche in natura si presenterebbe lo stesso problema, giusto??
L'unica cosa che mi viene in mente sarebbe per ovviare al problema è quella di fare una specie di barriera dalla parte del vaso dove sta il tronchetto, e riempirla di sfagno vivo, così il rizoma a tronchetto sarebbe stimolato a fare nuove radici... Lo so che è una cosa molto antiestetica e non funzionale, ma è l'unica cosa che mi è venuta in mente [SM=x349178]
Saluti,
Alessandro.



ciao!
in natura non so come facciano! ma comunque l'ambiente naturale non ha nulla a che vedere con il nostro artificiale: in natura la H. pulchella cresce anche sommersa dall'acqua nelle pozzanghere, ma se noi la teniamo sommersa in coltivazione, è marcia dopo 3 giorni! il particolare clima dei tepui, con radiazioni ultraviolette molto forti, acqua che dilava via tutto e sbalzo termico marcatissimo, riesce a dare un vigore e una resistenza che noi in coltivazione difficilmente otteniamo, a meno di, ovviamente strutture particolari, come serre ad esempio.Penso che se avessi una serra seria, con impianti vari, non avrei problemi nemmeno io.
è come per la storia del drosophyllum: in natura puo campare fino a 8/10 anni, ma in coltivazione è difficile farlo stare bene per piu di 2/4 anni, raramente ci si riesce.


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27/01/2011 17:52
 
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Re:
tateivartatei, 27/01/2011 16.48:


Sempre nella mia esperienza, ho notato come la coltivazione delle heliamphore con il ristagno di acqua nel sottovaso possa favorire gli attacchi di phytium, o di “ root rot”, per dirla all’inglese. Questo perchè un’eccessiva umidità del substrato crea maggiore anossia e viene favorito lo sviluppo dei microorganismi fungini. Il che non signifca che le heliamphore non possano essere tenute col ristagno, ma sarebbe bene tenerle col ristagno solo in condizioni di aria aperta e sole, dove la componente uv tiene a bada i vari patogeni. Bisogna ricordare infatti che le condizioni artificiali in cui noi coltiviamo possono essere perfette per le piante, ma sono altrettanto perfette per i loro nemici. E se non c’è nulla che tiene a bada i nemici (come il sole e la pioggia e l’aria, ad esempio, in questo caso), essi tendono a proliferare.






[SM=x349167] Io è un anno che le tengo con c.ca 8cm di acqua costanti, devo essere stato fortunato a non avere nulla finora!!Forse mi è andata bene per via del juncus e dell'abbondantissimo sfagno, che assorbono gran parte dell'acqua, ma dopo aver letto questo credo che lascerò asciugare il sottovaso d'ora in poi!!
Secondo te posso lasciare le mie Tatei e Neblinae all'aperto d'estate dunque? Le terrei ombreggiate, ovviamente, ma credo che lo sbalzo termico sarebbe praticamente nullo (5-6°C), con T oscillanti tra 35 e 25°C.

P.s. ti ho inviato un ffz ieri [SM=x349151]

27/01/2011 18:16
 
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Re: Re:
Fighter91, 27/01/2011 17.52:




[SM=x349167] Io è un anno che le tengo con c.ca 8cm di acqua costanti, devo essere stato fortunato a non avere nulla finora!!Forse mi è andata bene per via del juncus e dell'abbondantissimo sfagno, che assorbono gran parte dell'acqua, ma dopo aver letto questo credo che lascerò asciugare il sottovaso d'ora in poi!!
Secondo te posso lasciare le mie Tatei e Neblinae all'aperto d'estate dunque? Le terrei ombreggiate, ovviamente, ma credo che lo sbalzo termico sarebbe praticamente nullo (5-6°C), con T oscillanti tra 35 e 25°C.

P.s. ti ho inviato un ffz ieri [SM=x349151]



ciao!
si lo so, la mail sulla osramplantastar da 250 watt. se non ti è arrivata la risposta dimmelo che te la rimando!
Io, per quanto riguarda l'acqua, ci vado molto cauto. sapevo fin da sempre, dettomi da chi di certo ne sa piu di me (wistuba, Thomas carow, klein...) che era meglio andarci cauti con l'acqua stagnante, mentre era molto meglio l'irrigazione dall'alto. ma nonostante tutto, per comodità, i primi tempi che tenevo le hely le tenevo anche io col ristagno. dopo un po di mesi di crescita eccellente, però puntualmente marcivano. da allora quindi le ho tenute sempre senza ristagno. L'unica condizione in cui noto che acqua stagnante non da problemi è quando le tengo fuori al sole diretto. allora, in tale occasione, tengo un sottovaso dove metto circa 1/2 cm di acqua. che però non tengo costantemente pieno, ma aspetto che si asciughi bene tra un rabbocco e l'altro.se le piante hanno il sole si puo stare tranquilli, perchè i raggi uv sono la migliore garanzia e la migliore prevenzione contro gli attacchi di funghi e muffe. ma dato che le lampade che usiamo noi non hanno gli uv (e meno male, senno avremmo tumori a go-go) questa protezione viene meno, e secondo me bisogna cambiare un po le normali regole di coltivazione.


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Non mi è arrivata la risposta =)
Premetto che ho sbagliato faccina prima...volevo mettere questa xD [SM=x349171]
D'ora in poi lascerò asciugare sempre il sottovaso allora =)
Tieni al sole diretto tutte le tue Helie? O.O
27/01/2011 18:45
 
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Re:
Fighter91, 27/01/2011 18.22:

Non mi è arrivata la risposta =)
Premetto che ho sbagliato faccina prima...volevo mettere questa xD [SM=x349171]
D'ora in poi lascerò asciugare sempre il sottovaso allora =)
Tieni al sole diretto tutte le tue Helie? O.O



ora ti ririspondo!

altro punto a favore della poca acqua (e vale per tutte le piante in floricoltura): poca acqua stimola le piante a produrre un apparato radicale più forte e più profondo.

in estate ho fatto anni in cui mi portavo le piante dietro in macchina, in toscana, e le tenevo in una serra a tunnel che prendeva sole dalle 2 fino a sera. dentro umido e caldo (fino a 35 gradi) e di notte, col fatto di essere in collina vicino al mare, la brezza aiutava ad avere anche fino a 15 gradi di minima.


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27/01/2011 19:28
 
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Ciao Daniele! anzitutto complimenti per il post, che è molto interessante! [SM=x349151]

Per quanto riguarda la questione del rizoma della tatei e della neblinae mi sorge una domanda, magari stupida, e quasi sicuramente già ci avrai pensato... ma ti chiedo se non è possibile, al posto di tagliare la parte superiore del rizoma, "istigarlo" a creare nuove radici, sempre dalla parte superiore, magari con un'incisione? se ha la possibilità di radicare una volta mozzato, non può farlo anche in questo o in altri modi?

27/01/2011 19:31
 
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Oppure mettere un vaso attorno al rizoma e metterci dentro torba e perlite, magari incidendo il rizoma a tipo margotta...
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27/01/2011 20:06
 
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Re: Re: Re:
tateivartatei, 27/01/2011 18.16:

le lampade che usiamo noi non hanno gli uv (e meno male, senno avremmo tumori a go-go) questa protezione viene meno, e secondo me bisogna cambiare un po le normali regole di coltivazione.


Sono perfettamente d'accordo con tutto ciò che hai detto a parte questo.
Le lampade a ioduri metallici (MH) emettono eccome radiazioni UVA (dovute ai vapori di mercurio), e, tra l'altro, è meglio fare attenzione con lampade di una certa potenza.
La parte MH nella tua lampada dual (si chiamano così, giusto?) è di 200w se ho capito bene, quindi farei attenzione, se non altro, almeno a riflettere la luce nella growroom senza farla arrivare direttamente dalla lampada in tutta la stanza (dato che la tieni in camera tua).

Tempo fa parlai delle radiazioni ultraviolette emesse dalle lampade MH direttamente con Sigfried Hartmeyer (esperto sia in radiazioni UV che, ovviamente, in carnivore) e mi raccomandò appunto di fare attenzione alle lunghe esposizioni raccontandomi pure di scottature sulla pelle ottenute allestendo setup (per la precisione parlavamo di MH da 400w); più che alla pelle, comunque, ha raccomandato ovviamente di fare attenzione agli occhi.

Ricordo comunque che per schermare gli UV basta un semplice pezzo di vetro, quindi, se qualcuno le usa in un terrario in camera/soggiorno, non ha niente di cui preoccuparsi.


Per il discorso sul fusto di H.tatei, H.neblinae e simili, bisogna solo capire come non far marcire le radici più vecchie. Magari provando con un vaso profondo, facendo si che, crescendo, non arrivino mai sul fondo).
Senza dubbio è possibile, non so se hai mai visto la H.tatei (Maharuaka) di Robert Severitt, è spettacolare e la coltiva indoor tutto l'anno nella sua growroom.

27/01/2011 20:07
 
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Re:
scorpio87, 27/01/2011 19.28:

Ciao Daniele! anzitutto complimenti per il post, che è molto interessante! [SM=x349151]

Per quanto riguarda la questione del rizoma della tatei e della neblinae mi sorge una domanda, magari stupida, e quasi sicuramente già ci avrai pensato... ma ti chiedo se non è possibile, al posto di tagliare la parte superiore del rizoma, "istigarlo" a creare nuove radici, sempre dalla parte superiore, magari con un'incisione? se ha la possibilità di radicare una volta mozzato, non può farlo anche in questo o in altri modi?



a mettere un po di sfagno intorno ci ho gia provato, solo su un lato però.
per quanto riguarda la pianta, son stato costretto a tagliarla, perchè stava morendo. altrimenti ovviamente non la avrei mai tagliata
il vantaggio di tagliare il rizoma è che affettandolo all'altezza di dove sicuramente è vivo si riesce ad interrompere la diffusione di ogni possibile infezione fungina.io, dato che la pianta stava morendo e dato che pensavo fosse phytium all'inizio, l'ho tagliata. ma il phytium è ben riconoscibile perchè la prima cosa che col phytium marcisce è il cuore di crescita della pianta, che diventa marrone. la prima cosa a morire è l'ascidio in formazione contenuto nella vela dell'ultimo ascidio sviluppato. cosa che la mia non aveva, quindi non stava morendo per phytium.

per le incisioni...
per le incisioni: il fatto che incidendo il rizoma la pianta produca radici e punti di crescita è più che altro una leggenda metropolitana. vi assicuro che un rizoma cieco di sarracenia, anche se non inciso, produce getti laterali tranquillamente, e radici. ho provato tante volte sia incidendo che non, e non vedo alcuna differenza. anzi, forse non incidendo di punti di crescita ne nascono meno, ma sono molto più vigorosi...
secondo me incidendo il rizoma si rischiano infezioni.
per non parlare delle heliamphore, già sensibilissime di per sè...toccare il rizoma ad una hely spesso provoca problemi, incidendolo si favoriscono attacchi patogeni.

piuttosto so che Graziella ha una bella H. neblinae, anche la sua come la mia, con il tronco... proverò a chiedere un parere anche a lei su come si comporta.

secondo me sono piante talmente strane che vengono da un ambiente talmente strano che non c'è ancora nulla di certo ed incontrovertibile. ognuno fa la sua esperienza, ma una verità assoluta sulle hely direi che non esiste ancora, è tutto da sperimentare...


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Re: Re: Re: Re:
.Pico., 27/01/2011 20.06:


Sono perfettamente d'accordo con tutto ciò che hai detto a parte questo.
Le lampade a ioduri metallici (MH) emettono eccome radiazioni UVA (dovute ai vapori di mercurio), e, tra l'altro, è meglio fare attenzione con lampade di una certa potenza.
La parte MH nella tua lampada dual (si chiamano così, giusto?) è di 200w se ho capito bene, quindi farei attenzione, se non altro, almeno a riflettere la luce nella growroom senza farla arrivare direttamente dalla lampada in tutta la stanza (dato che la tieni in camera tua).

Tempo fa parlai delle radiazioni ultraviolette emesse dalle lampade MH direttamente con Sigfried Hartmeyer (esperto sia in radiazioni UV che, ovviamente, in carnivore) e mi raccomandò appunto di fare attenzione alle lunghe esposizioni raccontandomi pure di scottature sulla pelle ottenute allestendo setup (per la precisione parlavamo di MH da 400w); più che alla pelle, comunque, ha raccomandato ovviamente di fare attenzione agli occhi.

Ricordo comunque che per schermare gli UV basta un semplice pezzo di vetro, quindi, se qualcuno le usa in un terrario in camera/soggiorno, non ha niente di cui preoccuparsi.


Per il discorso sul fusto di H.tatei, H.neblinae e simili, bisogna solo capire come non far marcire le radici più vecchie. Magari provando con un vaso profondo, facendo si che, crescendo, non arrivino mai sul fondo).
Senza dubbio è possibile, non so se hai mai visto la H.tatei (Maharuaka) di Robert Severitt, è spettacolare e la coltiva indoor tutto l'anno nella sua growroom.





ciao!
è vero hai ragione anche tu in effetti. il mio passaggio alla dual è stato recende, da poco piu di un mese. prima usavo solamente la hps.
comunque, penso che la potenza del sole non abbia nulla a che vedere con le nostre lampade. il sole è di circa 1300 watt / metro quadro se non mi sbaglio. Il bravissimo robert servitt (che tra l'altro, ho visto le foto delle sue heli...piante belle,ma...mi sembra una torbaccia!XD) ha due lampade osram planta star da 600 watt ciascuna, ovvero, in quello spazio, che in fondo non è grandissimo, ha 1200 watt! (lui puo permetterselo dato che in germania la corrente elettrica costa un terzo, o anche meno, che da noi).
suppongo che già il fatto di avere una luce tanto intensa possa aiutare. e poi noto dalle sue foto che le sue piante sono piuttosto ricche di roba secca, cosa che io invece non ho lasciato...ed è forse anche li il mio errore. infatti adesso quelle nuove che ho preso recentemente sono con i loro begli ascidi secchi, e non glieli levo più.
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Re: Re: Re: Re:
.Pico., 27/01/2011 20.06:


Sono perfettamente d'accordo con tutto ciò che hai detto a parte questo.
Le lampade a ioduri metallici (MH) emettono eccome radiazioni UVA (dovute ai vapori di mercurio), e, tra l'altro, è meglio fare attenzione con lampade di una certa potenza.


Tempo fa parlai delle radiazioni ultraviolette emesse dalle lampade MH direttamente con Sigfried Hartmeyer (esperto sia in radiazioni UV che, ovviamente, in carnivore) e mi raccomandò appunto di fare attenzione alle lunghe esposizioni.



Pico, cmq parli di lunghe esposizioni; del tipo ti piazzi sotto queste lampade un'ora al giorno... Ma se sono in una stanza a parte, e si va di tanto in tanto non penso che si corra nulla, mentre se si ha nella propria stanza, e non si è in stretto contatto nell'area di maggiore incisione, anche in questo caso non penso che si corra nulla, ad esempio "qua la lampada, ma a te arriva la luce che so da una distanza di 2-3 metri di sistanza dall'area di coltivazione, sarà solo una luce debole..........." Per gli occhi si, non guardate mai queste lampade direttamente nel bulbo perchè rincogl [SM=x349164] sce totalmente!!!


27/01/2011 22:10
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Mr Ardashir, 27/01/2011 21.58:



Pico, cmq parli di lunghe esposizioni; del tipo ti piazzi sotto queste lampade un'ora al giorno... Ma se sono in una stanza a parte, e si va di tanto in tanto non penso che si corra nulla, mentre se si ha nella propria stanza, e non si è in stretto contatto nell'area di maggiore incisione, anche in questo caso non penso che si corra nulla, ad esempio "qua la lampada, ma a te arriva la luce che so da una distanza di 2-3 metri di sistanza dall'area di coltivazione, sarà solo una luce debole..........." Per gli occhi si, non guardate mai queste lampade direttamente nel bulbo perchè rincogl [SM=x349164] sce totalmente!!!




Ciao Mr. Ardashir!!!

comunque sia il vetro scherma le radiazioni, e attorno a quella specie di piccolo neon dove c'è il vapore di mercurio c'è un rivestimento in vetro. dunque penso che una prima schermatura la faccia il bulbo della lampada stesso.


ah, altra considerazione importante:
nelle foto di hely più belle che ho potuto vedere in giro (vale anche per quelle di indoorhouse.de) non ho mai visto sfagno perfettamente in salute e vegetante insieme alle piante.
se vogliamo considerare tutto, un altro mio errore è stato anche questo. ero sempre stato convinto che lo sfagno facesse i miracoli, quindi averlo vegetante insieme alle piante fosse positivo....e invece no! va benissimo usarlo come substrato, ma lo sfagno poi per vegetare e per essere bello e non seccarsi richide molta acqua e umidità. Io stesso a volte mi dimentico che in quel vaso sto coltivando una heliampora e sono più preso dal far star bene lo sfagno, dunque quando vedo che tende a seccare lo bagno. il risultato è di avere vasi con sfagno meraviglioso e heliamphore marcite.
Anche ai meeting internzionali, con le grandi esposizioni di heliamphore: piante bellissime, enormi, in salute, e mai sfagno vivo vegetante, o comunque pochissimo, con qualche testa verde qua e la e striminzita. i bei cuscini compatti di sfagno li ho visti solo associati alle nepenthes. il che significa che, presumo, la hely vuole molta meno acqua dello sfagno per stare in salute.


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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
tateivartatei, 27/01/2011 22.10:


Ciao Mr. Ardashir!!!

comunque sia il vetro scherma le radiazioni, e attorno a quella specie di piccolo neon dove c'è il vapore di mercurio c'è un rivestimento in vetro. dunque penso che una prima schermatura la faccia il bulbo della lampada stesso.


Ciao Daniele,

Eh si, ma infatti voglio dire, "radiazioni riparate o meno", ma non penso che uno alla fine si sdraia sotto queste lampade!!! Cioè, io se devo fare dei lavori, vado sempre a lampada spenta perchè mi da fastidio, e dopo un pò che ci sto vedo tutto a "puà" hahaah, una volta accesa, durante il corso della giornata "essendo in una stanza a parte", ci vado poche volte e sempre per pochi minuti!!! Poi certo se uno si piazza li sotto "lunga esposizione e per tanto tempo" penso proprio che bene non fa...


27/01/2011 23:23
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Mr Ardashir, 27/01/2011 22.54:


Ciao Daniele,

Eh si, ma infatti voglio dire, "radiazioni riparate o meno", ma non penso che uno alla fine si sdraia sotto queste lampade!!! Cioè, io se devo fare dei lavori, vado sempre a lampada spenta perchè mi da fastidio, e dopo un pò che ci sto vedo tutto a "puà" hahaah, una volta accesa, durante il corso della giornata "essendo in una stanza a parte", ci vado poche volte e sempre per pochi minuti!!! Poi certo se uno si piazza li sotto "lunga esposizione e per tanto tempo" penso proprio che bene non fa...






[SM=x349167] [SM=x349167] io sotto ci sto davvero tanto tempo, e nonstante abbia 600 watt, devo dire che non mi da per nulla fastidio, non vedo a puà!però non dirmi che bene non fa, io la ho in camera mia! [SM=x349190]

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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
tateivartatei, 27/01/2011 23.23:




[SM=x349167] [SM=x349167] io sotto ci sto davvero tanto tempo, e nonstante abbia 600 watt, devo dire che non mi da per nulla fastidio, non vedo a puà!però non dirmi che bene non fa, io la ho in camera mia! [SM=x349190]





Ma siiiiiii tranquillo!!! Forse non mi sono spiegato bene...
Un conto è stare a stretto contatto, e un conto è averla anche dentro la stessa camera ma distante dal luogo centrale, dal luogo di maggiore incisione perchè; sappiamo benissimo che dopo una certa distanza la luce risulta debole, quindi non vedo il problema, anzi potrebbe servire oltre come lampada per le piante, anche come luce diffusa per la stanza, però certo, magari evitare di stare troppo tempo sotto proprio nella zona centrale, questo magari si, anche perchè...... (ricollego alla fine con una info che c'è scritta sulla confezione della lampada)...
Poi dicevo, piazzarsi la sotto "io non riesco, perchè la luce dopo un pò mi da fastidio", ho l'impressione che proprio la luce arancio è che mi fa vedere a "puà", non capisco il perchè ma dopo un pò, devo allontanarmi, mentre ricordo la MH dell'anno scorso, no, quella non mi dava fastidio, quindi mi sa che questo è proprio un problema mio soggettivo...
Per il resto se dai un'occhiata sulla confezione, c'è una parte che dice:
Warning:
Questa lampada può causare gravi ustioni sulla pelle e infiammazione agli occhi causati dai raggi ultravioletti ad onde corte, questo se
il vetro esterno della lampada è rotto o forato. (Quindi si potrebbe confermare come dici tu, Daniele, che le lampade hanno già una prima schermatura). Però, su questo che viene a seguire, non saprei, perchè non parla di vetro bucato o rotto, ma semplicemente dice:
Non usare dove la gente rimarrà per più di pochi minuti a meno che non vengano utilizzate schermature o adeguate precauzioni...
28/01/2011 11:20
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Mr Ardashir, 28/01/2011 8.57:




Ma siiiiiii tranquillo!!! Forse non mi sono spiegato bene...
Un conto è stare a stretto contatto, e un conto è averla anche dentro la stessa camera ma distante dal luogo centrale, dal luogo di maggiore incisione perchè; sappiamo benissimo che dopo una certa distanza la luce risulta debole, quindi non vedo il problema, anzi potrebbe servire oltre come lampada per le piante, anche come luce diffusa per la stanza, però certo, magari evitare di stare troppo tempo sotto proprio nella zona centrale, questo magari si, anche perchè...... (ricollego alla fine con una info che c'è scritta sulla confezione della lampada)...
Poi dicevo, piazzarsi la sotto "io non riesco, perchè la luce dopo un pò mi da fastidio", ho l'impressione che proprio la luce arancio è che mi fa vedere a "puà", non capisco il perchè ma dopo un pò, devo allontanarmi, mentre ricordo la MH dell'anno scorso, no, quella non mi dava fastidio, quindi mi sa che questo è proprio un problema mio soggettivo...
Per il resto se dai un'occhiata sulla confezione, c'è una parte che dice:
Warning:
Questa lampada può causare gravi ustioni sulla pelle e infiammazione agli occhi causati dai raggi ultravioletti ad onde corte, questo se
il vetro esterno della lampada è rotto o forato. (Quindi si potrebbe confermare come dici tu, Daniele, che le lampade hanno già una prima schermatura). Però, su questo che viene a seguire, non saprei, perchè non parla di vetro bucato o rotto, ma semplicemente dice:
Non usare dove la gente rimarrà per più di pochi minuti a meno che non vengano utilizzate schermature o adeguate precauzioni...



si, ho letto anche io quello, ma appunto supponevo che il vetro del bulbo già schermasse abbastanza...
io la uso, oltre che per le piante, come illuminazione diffusa per la stanza. ovviamente le giro sempre le spalle e non la guardo mai direttamente, ci mancherebbe!però ecco, la luce diffusa, non diretta, ma diffusa, la ho...
ma poi comunque scusa, ma il sole non ha mica uva, uvb...?? io non penso che una lampada da 600 watt sia più pericolosa del sole...pensa a tutti quelli che stanno al mare per mesi...


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Infatti, hai anche luce per la stanza... E secondo me nella parte dove dicono "Non usare dove la gente rimarrà per più di pochi minuti a meno che non vengano utilizzate schermature o adeguate precauzioni" forse è rivolta agli occhi... Cioè alla fine per essere messe sul mercato così..... voglio dire... Ci saranno solo da seguire delle piccole attenzioni, magari per chi è più sensibile che so alla luce e cose del genere. E' una lampada... Se fosse così pericolosa o non la vendevano o altrimenti si necessitava che so di qualche patentino o altro documento...
28/01/2011 16:41
 
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L'ho scritto soltanto come avvertimento, di certo non c'è da averne paura con lampade a bassa potenza; a mio parere l'unica cosa da evitare, sempre parlando di bassi wattaggi, è di avere la luce che arriva direttamente negli occhi dalla lampada, se la si tiene in un locale in cui si passa molto tempo.
Se il riflettore è tra te e la lampada la luce arriva di riflesso dai muri e quindi è diffusa e debole, per 200w di MH credo basti.

Il bulbo in vetro è sottile e non scherma completamente gli UVA, come si può vedere dallo spettro fornito con la lampada.
Ricordiamoci che le MH non sono lampade per illuminazione domestica (almeno non queste); quelle che lo sono sono schermate con dei vetri di protezione e, a volte, vengono aggiunti pigmenti fluorescenti (la stessa cosa vale per le alogene).

Ovviamente ho tirato fuori il discorso perchè non si trova scritto sempre degli UV e ed è meglio saperlo.
C'è da dire comunque che gli UVA sono utili e vengono utilizzati sia dalle piante che da noi (soprattutto).
[Modificato da .Pico. 28/01/2011 16:47]
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