Grazie dei complimenti.
Dal punto di vista estetico era venuto una figata, lo tenevo in camera come soprammobile, e faceva la sua porca figura... Ma non è durato... Perché?
Il rilascio graduale di sostanze può giovare ma in questo caso assolutamente il gioco non vale la candela.
Mi spiego, l'utilizzo della decomposizione fogliare (in special modo di piante moderatamente povere di sostanze quali tè e felci) arricchisce il substrato in maniera molto lenta e graduale ma a che condizione? Ovviamente la decomposizione richiede muffe e altri microorganismi, quindi se è vero che può giovare alla pianta, certamente in una composizione artistica va evitato.
Dopo un mese e mezzo, infatti, buona parte del tè ha iniziato ad essere aggredito da muffe, per carità, muffe benigne che avrebbero fatto il loro dovere, ma dopo due mesi la cosa era inguardabile... O meglio, non era più di mio gradimento (essendo un maniaco della precisione) e l'ho disfatta.
La luce era artificiale, usavo due lampade da 15w a risparmio energetico da 6500k.
Ora sto progettando un setup australiano, queensland. In un tartarugario 60x30x35 (il vetro è oltre 5mm e non l'ho pagato perché è un riciclo!).
Sicuramente eviterò foglie secche, come ho detto per quanto possano giovare, in certe composizioni è meglio evitarle (tanto le piante stanno bene comunque)... Non voglio trovarmi muffa ovunque... Che per quanto possa fare del bene mi distrugge la composizione.
Se vuoi ti descrivo nel dettaglio il nuovo progetto australia, non è un segreto di stato, e anzi ho avuto confronti sia con Cello che con Rob sul progetto per fare una cosa naturale ma ben fatta.
Quando il progetto australia sarà concluso avrò di nuovo disponibile il terrarietto dove avevo la campanulata (ora fa da nursery per le drosere del queensland e qualche altra piantina) e penserò di rifare in maniera duratura il setup per Nepenthes, il mio sogno è il vero habitat della campanulata... Sto pensando come e dove trovare una parete rocciosa! XD.
[Modificato da wrango 07/04/2011 17:43]
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Colui che parla alle piante.
Socio AIPC.
[...] trovò la gemma necessaria alla conclusione della prova. L'afferrò con una stretta decisa, bruciava ma non la lasciò cadere; era troppo preziosa. Percepì il calore del Fuoco. Compresi: rammentava quanto fosse importante tenere strette a sé le preziosità della vita nonostante possano ferire.
[Il rumore del Mare]