L'idea è sicuramente interessante, avevo pensato anche io una cosa del genere tempo fa (c'è ancora la discussione da qualche parte).
Concordo che sarebbe tremendamente sbagliato farlo così a casaccio, ma credo che con le giuste accortezze chiunque di noi sarebbe teoricamente in grado di farlo in sicurezza. D'altronde non si sta parlando di gettare dei semi o delle talee in mezzo alle proprie piante acquistate e poi recuperarle l'anno dopo andando a tentoni, ma di una vera e propria riproduzione/conservazione dedicata.
Se prendi dei semi di una pianta in un tal punto, li fai germinare in un vaso isolato, fai fiorire le piantine e la montagna di semi che recuperi la spargi nel luogo di origine non ci può essere alcuna contaminazione.
A me è capitata una cosa simile con lo sfagno, più di una volta lungo i sentieri ho trovato zolle divelte (questo autunno una, ghiacciata, grande quanto due palloni da calcio), le ho prese e portate più in su fino ad un luogo idoneo dove spero abbiano attecchito. Ma anche se le avessi portate nel bosco sulla montagna di fronte non ci sarebbero stati problemi genetici, visto che non si tratta di popolazioni isolate, e anzi spesso la diversità aumenta la resilienza.
Ci sono un sacco di aree umide non riconosciute che vengono rovinate dal pascolo o da altri interventi umani, ripopolarle con esemplari che magari provengono da 200 metri più in alto mi sembra meglio che perderle del tutto no?