Regolamentazione fiscale sulla vendita occasionale di piante

Altair w
00lunedì 5 marzo 2012 13:37
Apro questo topic perchè fino ad oggi pensavo che per la vendita occasionale degli esuberi delle piante non fosse necessario rilasciare alcunchè (se i guadagni non superano i 5000€ annuali E se la vendita viene fatta occasionalmente, solo per un numero limitato di pezzi e di giorni annui).
Invece oggi per curiosità ho iniziato a leggere e a informarmi a riguardo e ho appreso che è assolutamente obbligatorio rilasciare una ricevuta di vendita occasionale all'acquirente.
Nella ricevuta c’è da scrivere:
Il sottoscritto PincoPallino dichiara di aver ricevuto la somma di X€ a fronte di una vendita occasionale ai sensi dell’art. 67 lett. L del TUIR 917/86 e fuori campo IVA ai sensi dell’art. 5 DPR 26/10/1972 n. 633 e successive modifiche e integrazioni.
Io non me ne intendo proprio, pensavo che per piccole cifre non servisse nulla! Qualcuno ne sa qualcosa in materia? Ci tengo molto a fare le cose in regola, ma ogni sito scrive informazioni diverse e non ho idea di quali siano quelle giuste o quelle applicabili al collezionismo di piante (di solito si parla di arte, artigianato o prestazioni generiche)
Altair w
00lunedì 5 marzo 2012 15:02
Ho trovato anche questo articolo:

Non tutti hanno partita iva e non tutti quindi sono venditori professionisti, ma alle volte può capitare di voler vendere un prodotto realizzato in proprio come ad esempio un quadro o un vestito. Una vendita di questo tipo viene definita come vendita occasionale e quindi fuori dal campo IVA.
Il venditore deve semplicemente emettere una ricevuta (simile al modello per prestazione occasionale) in cui dichiara di vendere occasionalmente un prodotto.
Il venditore deve inserire i propri dati e quelli dell’acquirente, la data, il prezzo di vendita e la descrizione del prodotto e in fondo, prima della firma, è doveroso applicale una marca da bollo da 1,81 euro.
In fondo alla pagina, basta inserire una frase che identifica in maniera univoca la cessione che si sta per fare: “corrispettivo relativo a cessione di beni compiuta quale attività commerciale occasionale di cui all’art. 67 del DPR 917/86“. Ovviamente l’operazione va inserita nella dichiarazione dei redditi nella voce altri redditi e non è consentito superare i 5000 euro all’anno.
Il discorso vale anche nel caso in cui il venditore vende ad un’azienda. Vendere ad un privato o ad una azienda in questo caso è la stessa cosa.


Qui scrivono che serve anche una marca da bollo da 1.81 euro, che è obbligatoria se il valore della merce venduta supera i 77 euro, giusto?
S.Simone
00martedì 6 marzo 2012 11:18
Ma, bo, non so se la cosa comprende tutti i generi di prodotti, forse per
le piante c'è una fiscalità diversa e poi se la cosa fosse vera in tutti sti
siti di vendita tipo e-bay, portaportese, subito.it ecc. si dovrebbe fare una ricevuta,
ti pare che e-bay ed il suo ufficio legale non abbiano verificato una cosa
del genere da inserire nel contratto di registrazione?

Neanche io ci capisco qualcosa dell'argomento, ho dato solo una mia impressione
e aspetto che qualche esperto in materia ci illumini.
.piantamagra.
00martedì 6 marzo 2012 12:50
Sull'argomento trovo molto utile ed esplicativo quanto spiegato in questa pagina

Mentre per quanto rigurda ebay si può dare un'occhiata qua

Comunque, da quanto letto in giro, sembrerebbe che la vendita delle nostre piante dovrebbe essere soggetta a tassazione. Poi però si sa, in Italia la legge è sempre soggetta a varie interpretazioni.

Altair w, 05/03/2012 15.02:


Qui scrivono che serve anche una marca da bollo da 1.81 euro, che è obbligatoria se il valore della merce venduta supera i 77 euro, giusto?



Per quanto riguarda la marca da bollo la legge dice che:

Sono esenti dall'imposta di bollo le fatture, le ricevute, le quietanze, le note, i conti, le lettere ed altri documenti di accreditamento e di addebitamento riguardanti il pagamento
di corrispettivi di operazioni assoggettate ad IVA. Le fatture e gli altri documenti equivalenti non rientranti nelle ipotesi di esenzione sono soggetti all'imposta di bollo di € 1,81 qualora l'importo complessivo indicato sia superiore a e 77,47.


Che in parole semplici significa che, se emetti uno dei sopracitati documenti, con importo non soggetto ad IVA superiore ad € 77,47 (le vecchie 150.000 lire), allora devi applicarci sopra la marca da € 1,81.
lalle973
00giovedì 8 marzo 2012 10:47
Re:
Altair w, 05/03/2012 15.02:

Ho trovato anche questo articolo:

Non tutti hanno partita iva e non tutti quindi sono venditori professionisti, ma alle volte può capitare di voler vendere un prodotto realizzato in proprio come ad esempio un quadro o un vestito. Una vendita di questo tipo viene definita come vendita occasionale e quindi fuori dal campo IVA.
Il venditore deve semplicemente emettere una ricevuta (simile al modello per prestazione occasionale) in cui dichiara di vendere occasionalmente un prodotto.
Il venditore deve inserire i propri dati e quelli dell’acquirente, la data, il prezzo di vendita e la descrizione del prodotto e in fondo, prima della firma, è doveroso applicale una marca da bollo da 1,81 euro.
In fondo alla pagina, basta inserire una frase che identifica in maniera univoca la cessione che si sta per fare: “corrispettivo relativo a cessione di beni compiuta quale attività commerciale occasionale di cui all’art. 67 del DPR 917/86“. Ovviamente l’operazione va inserita nella dichiarazione dei redditi nella voce altri redditi e non è consentito superare i 5000 euro all’anno.
Il discorso vale anche nel caso in cui il venditore vende ad un’azienda. Vendere ad un privato o ad una azienda in questo caso è la stessa cosa.


Qui scrivono che serve anche una marca da bollo da 1.81 euro, che è obbligatoria se il valore della merce venduta supera i 77 euro, giusto?



Ciao Vale, ti rispondo.
Tu non credo sia un soggetto IVA. Per le vendite occasionali, che, nel nostro caso avvengono in media due volte all'anno, potresti rilasciare una sorta di attestazione di avvenuto pagamento indicando il tuo codice fiscale, solo qualora il cliente "lo richieda" e sia un soggetto IVA.
Per quanto concerne le vendite "occasionali" di piante, se da un lato ne ricevi un guadagno (che dovrebbe essere inserito nella dichiarazione dei redditi, sotto la voce "redditi diversi") dall'altro, bisogna obiettivamente tener conto anche della circostanza che per la coltivazione sono stati oggettivamente sostenuti dei costi (acqua, vasi, torba, luce, mal di testa, afidi, provado plus etc etc). Pertanto è vero che si dovrebbe si indicare l'introito derivante dalla vendita nella dichiarazione dei redditi, ma tale introito può essere abbattuto (e quindi non indicato) come rimborso spese sostenute per la coltivazione.
Spero di esserti stato di aiuto.
Altair w
00giovedì 8 marzo 2012 14:40
Grazie mille per la tua risposta, scioglie finalmente un bel po' di dubbi (dubbi che ho fin dal primo meeting AIPC di Carceri di anni e anni fa, l'unica volta in cui io abbia fatto mercatino e poi ho smesso definitivamente perchè non capivo se fosse legale o meno) e sarà sicuramente utile anche a tutti gli altri appassionati, che si saranno chiesti di certo le stesse cose che mi sono chiesta io [SM=x349151]
Neplant
00sabato 10 marzo 2012 21:10
Quoto appieno quanto scritto da Vale. In sostanza le vendite occasionali (nel tempo e nel luogo) e non sono intese come commercio e quindi non sono soggette alla legge 214/98
Questo però non esime i venditori occasionali dal dichiarare i propri guadagni seppur forfettari. So che tempo fa l'ufficio delle entrate chiese ad ebay la lista di tutti coloro che avessero fatturato nel 2009 più di 1000 euro. Però non ho saputo alcun esito di quella indagine conoscitiva di equitalia.
_keeper_
00domenica 11 marzo 2012 10:52
Non sono addentro alla materia, ma penso che se si dovrebbero dichiarare i guadagni delle vendite occasionali, si dovrebbero anche dichiarare le spese relative a quelle vendite. Cioè se vendo una piantina 2 euro da quei due euro bisognerebbe sottrarre il costo del vaso, del terriccio di un eventuale concime...
andreasgamba
00domenica 11 marzo 2012 14:35
Re:
_keeper_, 11/03/2012 10.52:

Non sono addentro alla materia, ma penso che se si dovrebbero dichiarare i guadagni delle vendite occasionali, si dovrebbero anche dichiarare le spese relative a quelle vendite. Cioè se vendo una piantina 2 euro da quei due euro bisognerebbe sottrarre il costo del vaso, del terriccio di un eventuale concime...




Partendo dal presupposto che le piante oggetto di queste vendite occasionali non si sono materializzate così per incanto, se ne deduce che anni prima sono state pure acquistate a prezzi ben diversi di quelli che si vedono ora nella sezione offro.

Prendiamo un esempio che valga per tutti, Dionaea CUDO.

C’è stata anni fa una spasmodica e affannosa ricerca di questo clone di dionaea, i prezzi che venivano pagati erano sui 50/70 euro per piantine di 2,5/3 cm., pianta lentissima a crescere, ora che ce ne sono diverse in giro per le collezioni quanto può valere?? 15/20 euro si e no??

Per rifarsi dalle spese se ne dovrebbero dar via almeno 4 divisioni, ottenute in 2/3 anni senza voler considerare i materiali consumati, vasi, torba, perlite, veleni, fungicidi, acqua, e l’impianto ad osmosi che quasi tutti hanno, quante piante deve dar via per poterlo pagare??

Quando una pianta un tantino più costosa delle altre ti muore cosa si fa?? La si ammortizza dando via qualche altra pianta.

Se poi alla fine si resta in attivo di qualcosa, con quei ricavi si è sempre alla ricerca di un’altra pianta oggetto dei desideri, 3 volte più costosa e che va per la maggiore, oppure si comincia a prendere una prima serretta da terrazzo, un terrario e così via…… finchè non ci si stufa come hanno già fatto molti iscritti al forum e si manda in malora il tutto.


E’ come far la raccolta delle figurine Panini, devi scambiare 3 figurine di Milito per avere quella di Buffon che ti manca perché è pressoché introvabile.



IamSatyricon1985
00venerdì 23 marzo 2012 19:44
piccolo ot
no si manda in malora tutto quando non riesci a saltarci + fuori
come ti ho detto armato di pazienza ho seminato 50000 semi di
devo ancora finire per ora ho perso 20 ore ho seminato circa 100 + vasi
setacciato la torba un infinità di volte
i prossimi fibra di cocco e via
devo ancora finire coi rinvasi anche se ne sono restati veramente pochi
sarracenia io non mollo vado in serra anche di notte
mi diceva fabio d'alessi che quando inizi ad avere 1000-1500 sarracenie diventa uno stress e inizi a trascurare gli amici e amiche questo e possibile
vendita privato privato non deve superare 7000-8000 euro l'anno
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